MIMI
La mamma della diciassettenne di un istituto superiore di Lodi che ha picchiato l’insegnante per aver sospeso la figlia ha dell’incredibile. Non solo il fatto in sé, ma la giustificazione che ne da è davvero raccapricciante. In un’intervista la mamma della ragazza dice “«Quello che è accaduto non è realmente emerso sulle cronache dei giornali.” Ho solo dato due schiaffi alla docente. “

Non ho sferrato pugni o calci. Una lieve colluttazione che non avrebbe potuto mandare la vicepreside all’ospedale». Cosa volete che siano due schiaffi! È la normalità giusto? Sospendono mia figlia perché si comporta male e io che faccio? Vado a scuola e prendo a palate l’insegnante, ma no palate che fanno male, palate che ti fanno la faccia rossa e basta, mica devo mandarti per forza in ospedale, se non fosse vero sembrerebbe un episodio dei Simpson, ma purtroppo è successo in Italia, al nord Italia, regno incontrastato di Salvini. Perché dico questo? Semplicemente perché, a seguito di questo fatto gravissimo il Ministro dell’Interno (quando se ne tiene) ha dichiarato tolleranza zero chiedendone addirittura l’arresto. La signora a questo punto s’è sentita un po’ fottere e in un’altra dichiarazione, peggiore della prima dice: “Mi dispiace soprattutto per le parole del ministro Matteo Salvini che appena dopo l’episodio ha invocato il mio arresto. Io sono leghista e apprezzo molto Salvini. Non mi sarei mai aspettata una così dura condanna da parte sua”. Capito? Siccome la “stinco di santo” vota Lega non vuole essere punita. Il fascismo è un’attitudine linguistica prima ancora che una pratica di governo.