L’avvocato Massimo Romano, in un post su Facebook chiarisce la storia del cinema Ariston di Campobasso.

Volevano demolirlo per costruirci un palazzo di 9 piani, mica per farci una villetta e un parco giochi per bambini. Ieri, invece, il Consiglio di Stato ha bocciato sonoramente (e definitivamente) il ricorso e il progetto dei palazzinari – dice Romano – è tutto da rifare, anche perché sono state violate clamorosamente le distanze dagli edifici limitrofi e le altezze. Bastava leggere le due pagine della sentenza per capirlo.
Stranamente, però, alcuni giornali locali aprono con la “non-notizia” in prima pagina di un presunto “ok” del Consiglio di Stato ad “abbattere” l’Ariston, come se la sentenza di ieri avesse accolto le tesi degli immobiliaristi anziché rigettare in tronco il loro ricorso e il mega progetto.
Eppure non ci vuole la strega per capire che il punto non è la demolizione bensì la successiva ricostruzione: sono palazzinari, mica benefattori.
Visti i titoli travisanti a “edicole unificate”, probabilmente sarà arrivata nelle redazioni una “velina” (inviata da chi, non è poi difficile immaginarlo) per “dettare” una sintesi: peccato che abbia capovolto la realtà.