MIMI
C’è una tradizione a Larino, relativamente recente, dura da “soli” 34 anni e che riguarda gli eterni incompiuti impianti sportivi in contrada Acquara. Ogni bimbo o bimba che nasce viene portato dai genitori in quella zona e di fronte alle strutture che dovrebbero essere gli impianti sportivi, il papà solleva il proprio figlio o la propria figlia sulla testa e dice “guarda figliolo, un giorno nuoterai in questa piscina e calcherai questo stadio in erba sintetica come Mertens o Insigne”. E questo va avanti da almeno tre decenni, cosi come ad esempio, ogni volta che si vota a Larino, sia per il rinnovo del consiglio comunale che per la regione o il parlamento, appena il politico di turno, o il candidato sindaco del momento, dal palco dei comizi cita gli impianti sportivi da terminare i cittadini senza nemmeno più nascondersi, fanno lo scongiuro tipico dei maschietti, si insomma quella roba che si porta la mano nelle parti basse, per dirla in italiano. Questo per dire che ormai siamo ben oltre le barzellette. Ma se da un lato i politici dell’epoca, se non sbaglio proprio Guglielmo Giardino, papà dell’attuale assessore Nicola, ha avuto un’intuizione che non esito a definire geniale, quella cioè di costruire in quella zona, poco fuori città, degli impianti sportivi per il tempo all’avanguardia, tutto il resto è stato fallimentare. Per chiarire fino in fondo, la totalità dei problemi derivanti dalla mancata costruzione degli impianti sportivi non sono in capo ai politici, che come sappiamo tutti, danno delle indicazioni agli uffici e ai tecnici che devono tradurre “tecnicamente” ciò che la politica chiede, ma sono in capo ai tecnici, e credo che su questo siamo d’accordo un pò tutti, basta vedere i procedimenti in corso e ci si rende conto. Ma allora qual è il problema principe della mancata realizzazione degli impianti sportivi? I finanziamenti? No, ne sono arrivati tanti negli anni. Lo scarso impegno dei politici? No, in molti ci hanno creduto fermamente. Il problema principe è, in buona sostanza, la presenza di una falda acquifera proprio in quella zona, una falda che alcuni tecnici definiscono “importante” altri meno, ma tutti sono d’accordo sul fatto che in quel posto devono essere adottate tecniche di costruzione diverse proprio per la presenza di acqua di sorgente, che a causa della conformazione del terreno non riesce a defluire normalmente.
Ma come? Vi chiederete, possibile che nessuno sapesse di questo problema? Non è proprio cosi, il problema è noto dal 1996, quando due geologi di Larino furono incaricati dall’allora amministrazione, a redigere una relazione sullo stato di quei terreni, relazione tecnica regolarmente depositata al Comune, appunto nel 1996, e che, a quanto pare, in questi anni nessuno ha tenuto in considerazione, tanto è vero che i lavori sono bloccati proprio perchè bisogna procedere in maniera diversa e adatta a questo problema. Tutta questa storia è rafforzata, nel caso qualcuno non ci credesse, dal fatto che le abitazioni costruite in quella zona sono state rafforzate negli anni, tramite palificazione delle fondamenta, proprio per evitare che scendano a valle, cosi come la strada che porta a fonte Focolare, è perennemente in frana, anche dopo aver speso più di qualche milione di euro qualche anno fa, dopo pochi mesi ha ricominciato a scivolare. In fondo come si chiama la zona? Contrada Acquara, ci sarà un motivo? Speriamo solo che i lavori che dovrebbero iniziare al più presto tengano presente questo enorme problema, e non servano solo da salvadanaio per qualcuno, su questo saremo vigili e attenti.