Michele Mignogna
Cosa hanno in comune Gianfranco Camilleri, Luigi Mascio e Leo Antonacci? Innanzitutto tutti e tre sono stati sindaci dei loro comuni, nell’ordine Campomarino, Portocannone e Guglionesi, poi siccome i tre comuni insieme a Ururi, San Martino in Pensilis, Petacciato e San Giacomo degli Schiavoni, fanno parte del Consorzio Industriale per lo sviluppo della valle del Biferno, non solo, i tre moschettieri hanno in comune anche l’essere stati trombati, sonoramente trombati, nelle ultime elezioni comunali, dalle comunità che loro rappresentavano. Una bocciatura senza appello, avendo consegnato i Comuni ad altre forze politiche. Il problema di fondo però è che, almeno in due casi, i comuni dei tre sono stati lasciati in situazioni al limite della bancarotta, o meglio, per Portocannone soprattutto, la bancarotta è sempre dietro l’angolo, per la montagna di debiti accumulati nelle precedenti gestioni. Nonostante tutto questo, i nostri baldi amministratori quelli che vengono comunemente definiti come i “giovani della politica regionale” amministrano, chi in un modo chi in un altro il COSIB, ente di diritto privato che nella sua mission, come recita lo statuto, ha l’impegno prioritario di sviluppare, a livello industriale la valle del Biferno. Ma non li accomuna solo questo
Soldi, Soldi, Soldi, tanti soldi beati siano soldi i beneamati soldi perche…
In comune i tre ex sindaci hanno gli “stipendi” aggiuntivi del COSIB, infatti, Camilleri che oggi fa le funzioni del presidente essendosi dimesso Sbrocca, percepisce ogni mese 6,400 euro, avete capito bene, sei mila quattrocento euro, di indennità di carica, un po’ meno il suo vice, Mascio, il quale percepisce “solo” 3,200 euro al mese, giusto la metà. Tutti e due però hanno anche un lavoro di tutto rispetto, Camilleri è responsabile dell’unità operativa complessa di Endoscopia chirurgica all’ospedale di Campobasso e Termoli, mentre Mascio è dirigente di una banca e lavora ad Atessa in Abruzzo, dove trovano il tempo per occuparsi anche di sviluppo industriale del basso Molise dovrebbero spiegarcelo. Caso diverso invece per l’ex sindaco di Guglionesi, Antonacci, lui diciamo che ha fatto una bella cinquina al Lotto, infatti mantiene ancora il suo ruolo di Presidente della Net Energy, azienda di diretta emanazione del COSIB, che gestisce i servizi, soprattutto la distribuzione del gas metano, all’interno dei confini del nucleo industriale, un bell’incarico da 3,000 euro al mese, non solo, essendosi candidato con la lista di Vincenzo Niro alle scorse regionali, trombato anche in questo caso, è stato premiato con un altro incarico di peso, è presidente della FINMOLISE, la finanziaria regionale in mano alla politica, incarico a 90,000 mila euro l’anno, centesimo meno centesimo più, nella vita il super incaricato svolge l’attività di assicuratore con un buon portafoglio clienti. La caratteristica dei tre è che mantengono il loro ruolo al COSIB pur non rappresentando più i loro comuni, e il COSIB nasce proprio grazie all’apporto delle amministrazioni comunali che ne fanno parte. Ma se riflettiamo sullo stato in cui versa lo sviluppo industriale della valle del Biferno, ci rendiamo conto che in effetti, è tutto fermo, industrie non atterrano, dipendenti in continua diminuzione, e ciliegina sulla torta, non sono stati nemmeno in grado di “sistemare” le poche decine di ex dipendenti dello Zuccherificio, nelle aziende del nucleo. Cosa dicono i portavoce del Movimento 5 Stelle che vogliono tagliare i parlamentari ma non queste spese, inutili e superflue? A quali partiti politici fanno riferimento i te moschettieri? A chi rispondono?