Edmond Dantes
NOI L’AVEVAMO DETTO!
E’ di ieri la pubblicazione del Decreto del Sindaco di Larino con il quale, relativamente alla richiesta di contributo per i danni del sisma 2018 avanzata dall’Assessore Alice Vitiello, SI DISPONE LA REVOCA IN AUTOTUTELA DEL FINANZIAMENTO CONCESSO. Tradotto in soldoni, l’Assessore Vitiello non riceverà più i 33.745,84 euro richiesti e quei soldi torneranno ad essere destinati alle necessità riconosciute dalla Legge. Adesso, scendiamo un attimo nei particolari, quei particolari che in Comune tutti sembrano dimenticare quando si tratta di se stessi.
In data 9 agosto 2018, una settimana prima del terremoto, l’Assessore Vitiello riceve dalla Regione 40.000,00 (quarantamila) euro di finanziamento a fondo perduto per avviare una attività di B&B in uno stabile di via Leone 6 a Larino, dove ha la residenza anagrafica. Pochi giorni dopo, gli eventi sismici sconvolgono tutti i piani, e si aspettano le decisioni del Governo in materia di aiuti. L’abitazione in questione non appare – esternamente – gravemente lesionata e pertanto si continua a poter circolare sia sulla strada antistante che nelle strette vicinanze, quindi senza pericoli o rischi per stabilità o crolli imminenti, per fortuna, tanto che nessuno nei pressi viene allontanato per rischio esterno, come invece in via Marconi o in via Belvedere. Il 28 agosto 2018 il Sindaco, sulla base di una scheda rilevamento danni dei Geometra Valle e Persichilli e di un “resoconto” (il virgolettato è proprio dell’ordinanza) presentato al Comune, dichiara l’inagibilità dello stabile. Cosa dice la relazione? “In via Leone 6 sono presenti gravi danni alle strutture portanti tali da rappresentare serio pericolo per le persone che utilizzano l’immobile e che transitano nelle immediate vicinanze e da ritenerlo inagibile”. Conseguenze della dichiarazione di inagibilità e di evidenza del rischio? Nessuna. Non si transenna la zona, come invece accade in via Marconi vicino alla Chiesa di Santo Stefano e dove le famiglie sono davvero fuori di casa per rischio crollo, oppure in via Belvedere, dove ancora oggi diversi nuclei familiari sono fuori di casa per una ordinanza simile per argomenti, ma vera per contenuti. Passa il Presepe Vivente, passano le Luminarie, le manifestazioni davanti la Cattedrale, passa San Pardo, ma via Leone all’altezza del civico 6 sembra perfettamente agibile e percorribile, il palazzo invece no, è a rischio crollo. Soprattutto però non si è visto il trasloco degli eventuali residenti….forse perché non ce n’erano? Il 14 maggio 2019 prot. 5903 l’assessore Vitiello chiede contributo per l’esecuzione degli interventi di pronto ripristino, richiesta approvata il 26 giugno 2019 con Decreto del Sindaco 47/2019. In Consiglio Comunale la questione viene fuori, qualcuno reclama, qualcuno si arrabbia e qualcuno difende, ma l’Assessore va avanti per la sua strada ed in via Leone appare un cartello per i lavori con i dati della Scia e della Ditta e dei Tecnici. Ieri, all’improvviso, il Comune in autotutela revoca il contributo perché i lavori non sono terminati nel termine previsto, scrivendo nell’atto che la data di inizio lavori risulta coincidente con la data entro cui era necessario terminare i lavori, ai sensi dell’art. 1 – comma 7 dell’ O.C.D.P.C. n. 576 del 15/02/2019. Questi i fatti, e a nostro parere questa è la grande presa in giro per la cittadinanza. Un palazzo con rischio di crollo che invece appare senza rischio per i passanti ed i vicini, due finanziamenti sulla stessa abitazione, una residenza che non è residenza abituale e per tale viene evidenziata, un controllo sulla documentazione che è di competenza comunale e che sembra non essere stato organizzato a dovere, un inizio lavori richiesto quando non era più nel termine, un provvedimento di revoca per autotutela….. NOI CI CHIEDIAMO: E SE MOLISEQUATTROPUNTOZERO NON AVESSE PORTATO A GALLA LA QUESTIONE, IL FINANZAMENTO SAREBBE STATO REVOCATO? Sinceramente abbiamo dei dubbi, abbiamo il dubbio che come tutte le pratiche per le quali ci sono reclami la procedura è quella di far scorrere il tempo, di far passare nel dimenticatoio, come se non si dovesse dar conto a nessuno. Ed allora ci chiediamo perché la farsa dell’autotutela per termini scaduti senza entrare nel merito della improponibilità della richiesta per mancanza dei requisiti? E’ un fatto grave, sottolinea la volontà di nascondere, di continuare ad amministrare a proprio uso e consumo. Senza dimenticare che esisteva già un finanziamento a fondo perduto. Se tali comportamenti potrebbero essere sottoposti al vaglio della Giustizia, a noi poco importa, non siamo alla ricerca del male di nessuno e per i fatti giudiziari c’è la Magistratura, ma davvero un Assessore può continuare a ricoprire un ruolo di punta nell’Amministrazione dopo aver mantenuto simili comportamenti? Beh, noi crediamo di no, e ci farebbe piacere che TUTTI i Consiglieri, Sindaco compreso, facessero una seria valutazione al riguardo. Soprattutto il Sindaco, che ha avvallato il contributo, forse tratto in errore dalla documentazione fornita, forse fiducioso nel proprio Assessore o nella persona che ha istruito la pratica…