Larino, mancati controlli e ordinanze ritirate cosa succede a palazzo Ducale sulla ricostruzione?

Molisequattropuntozero è intervenuto spesso per segnalare, chiedere ed informare, entrando in una logica di attenzione per la vita cittadina. Il giorno 23 dicembre è stato convocato il Consiglio Comunale, tra i vari argomenti all’ordine del giorno abbiamo notato rifiuti, parco Chico Mendes, impianti sportivi e fieristici, oltre ad una interpellanza del Consigliere Mezzapelle riguardante sisma 2018, inagibilità e contributi per l’autonoma sistemazione.

E’ di tre giorni fa il nostro ultimo intervento in merito, quando abbiamo evidenziato che nelle maglie della ricostruzione possono nascondersi episodi che meritano di essere approfonditi. Il 6 dicembre 2019 la Regione Molise ha disposto il pagamento del contributo per l’autonoma sistemazione per 121.586,67 euro in favore del Comune di Larino, a copertura delle mensilità giugno, luglio e agosto 2019.

Tale cifra sarà integrata con altri 3.600 euro, a copertura totale delle spese affrontate, quindi il Comune di Larino erogherà 125.226,67 euro per le persone che hanno reperito un alloggio con affitto in attesa di ripristino del proprio appartamento. Intanto procedono le attività di sistemazione del patrimonio immobiliare, cercando di far rientrare presto più gente possibile nella propria casa, evitando a tutti problematiche di ogni genere. Tutto semplice? Non tanto, anzi, non sempre. Proprio qualche giorno fa ci sono state da parte del Comune  molte revoche in autotutela di contributi già concessi, il che significa che in Comune avevano riconosciuto il contributo richiesto e successivamente lo avevano revocato, essendosi accorti che non tutto andava per il giusto verso. Abbiamo affrontato una situazione in particolare, abbiamo letto le carte di una pratica istruita e verificata come previsto dalle Ordinanze della Protezione Civile Nazionale, e dopo il nostro articolo si è scatenata la corsa alla revoca in autotutela. Adesso, dopo che le nuove documentazioni sono state pubblicate, ci siamo posti alcune domande. Se non avessimo scritto dei contributi riconosciuti con scarso controllo, i soldi dello Stato dove sarebbero finiti? Il caso esaminato è emblematico di una tendenza a sistemare le proprie cose, senza pensare agli altri ed ai gravi problemi di chi realmente ha subito dal sisma quello che lo Stato riconosce come un danno al quale contribuire economicamente. Se a Larino per tre mensilità di autonoma sistemazione si erogheranno 125.000 euro, vorrà dire che con una media di 500 euro a famiglia ci saranno quasi cento interventi per persone che sono fuori di casa per danni alla casa nella quale abitavano realmente. I soldi distratti dalla regolare destinazione sono sottratti a queste persone, che corrono il rischio di rinviare sempre di più il proprio ritorno a casa. Per i danni l’Ordinanza della Protezione Civile n. 576 del 15 febbraio 2019, art. 1 specifica: ”…al fine di favorire l’immediato utilizzo dl patrimonio edilizio privato danneggiato da parte dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata danneggiata e sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità”. In pratica, se davvero abiti in quella casa – e non se hai soltanto la residenza – lo Stato interviene con contributo per i danni e per la sistemazione provvisoria in attesa dei lavori di ripristino. La raffica di revoche in autotutela nasce dalla verifica tardiva di alcune condizioni che competono al Comune (art. 6 “…i Comuni istruiscono le istanze, e ne comunicano i al richiedente l’approvazione o il rigetto entro il termine ……previa verifica dei requisiti e criteri contenuti nel presente articolo, in particolare in ordine: alla condizione che dette istanze corrispondano effettivamente ad abitazione principale, abituale e continuativa…..”, oltre ad altri criteri strettissimi di sorveglianza). Chi tra il personale del Comune ha effettuato i controlli e le verifiche previste? Sinceramente non si riesce mai a sapere, sembra che la richiesta di visione documenti da parte dei Consiglieri Comunali sia continuamente ostacolata tanto che ,in più di una occasione, è stato interessato il Prefetto per ripristinare la regolarità procedurale. Ma a noi interessa invece il discorso generale, non quello giudiziario, anche se la minaccia di denunciarci è sempre nell’aria. Ci chiediamo: chi è il tecnico che doveva verificare? Chi è il Capo Servizio che ha avvallato le procedure di controllo? Perché il Sindaco ha firmato Ordinanze poi revocate in autotutela? Perché, almeno nel caso in esame nei nostri articoli si è optato per una revoca in autotutela basata su una motivazione non importante quanto quella trascurata? Sono domande che speriamo ottengano risposta in Consiglio Comunale, ma risposte serie, perché noi continueremo a scrivere e segnalare finché non otterremo risposte soddisfacenti, e chiederemo anche a tutti i Consiglieri Comunali di maggioranza e di minoranza perché continuano a tollerare situazioni che sicuramente non gradiscono neanche loro.  Ad oggi siamo fermi alla minaccia di denuncia nei nostri confronti, alla quale abbiamo risposto con l’invito a procedere portando davanti alla Giustizia tutta la situazione, proprio perché si facesse chiarezza. Adesso la palla è al Consiglio Comunale ed ai tredici Consiglieri componenti: avete il mandato degli Elettori, del Popolo, che vi obbliga ad esaminare la questione. Fatelo, con serenità, coraggio e senso dello Stato. Lo dovete alla Comunità di Larino.