Caos stipendi alla SATI, i sindacati scrivono a Niro

Nell’anno appena trascorso, abbiamo voluto rimarcare che anche la SATI, una società che esercita il numero
dei km ritenuti ottimali, secondo i paladini dell’efficienza delle medie imprese (fino a 4 milioni/km), non è
stata in grado di pagare, secondo contratto, la tredicesima. A parte la goffa replica della società che, nel
tentativo di giustificarsi, non ha fatto altro che confermare dati incontrovertibili, cioè il versamento del
contributo regionale su base mensile, contrariamente a tutte le altre regioni, l’arretrato di una sola mensilità
(perché dicembre va liquidato a Gennaio), il rateo mensile delle tredicesime spalmato sui dodici mesi, quindi
quasi del tutto riscosso, la SATI ha addossato alla regione la responsabilità di quanto successo.

Nessun
accenno alla incapacità di fronteggiare il minimo ritardo del contributo regionale e delle malsane
giustificazioni alla base della non eccessiva dimensione dei lotti di gara.
Pertanto, ci saremmo aspettati, perlomeno, una tempestiva risposta alle accuse della
SATI, considerando quanto costa alla collettività tale servizio (non pensiamo sia
necessario ricordarLe che il contributo pubblico per residente è fra i più alti in
assoluto).
Ci saremmo sentiti appagati, se solo avesse ricordato alla SATI (e ad altri) alcuni dei
privilegi di cui gode, tipo la sovra compensazione del contributo chilometrico e del
pagamento mensile del corrispettivo, contrariamente alle altre realtà nazionali.
Ci saremmo sentiti garantiti e soddisfatti anche se avesse solo sanzionato la SATI, per
mancato rispetto della normativa del C.d.S. (l’autista impegnato per oltre 11 ore di
guida giornaliere, che Le abbiamo segnalato, è un attentato alla sicurezza; è vero che i
fautori del doppio lotto la chiamerebbero flessibilità, ma secondo il nostro parere è solo
una violazione di legge), ma anche di questo non ci risulta traccia.
Per quanto concerne il discredito sulla SATI, non è senz’altro la auto-dichiarazione di saper fare che può
modificare l’immagine di una società, ma solo un corretto e competente comportamento perseguito nel
tempo.
Eppure, quando Lei si è insediato nella carica ricoperta, Le abbiamo, sinceramente, anche augurato buona
fortuna, in considerazione del difficile e contrastato compito che avrebbe dovuto affrontare, e riponevamo in
Lei anche fiducia. Purtroppo, nel corso del tempo, tale fiducia non solo non è stata ricambiata, ci si accusa di
vacuità nelle richieste, ma è stata posta a dura prova, in considerazione del mancato accoglimento di alcune
nostre legittime istanze e della inconsistente ed ingiustificata proposta del doppio lotto di gara.
Non solo, che dire dell’assenza di replica alle incaute affermazioni di un esponente di rilievo del settore,
Giuseppe Larivera, quando afferma pubblicamente di aver appoggiato l’elezione dell’attuale governo
regionale e che il 40% degli autobus circolanti non sarebbe buono nemmeno per lo sfasciacarrozze (Le

icordiamo anche della vendita di autobus più recenti per sostituirli con altri più obsoleti). Incredibilmente,
tali mezzi, nell’indifferenza completa, continuano a circolare, con l’aggiunta della pericolosità degli stessi,
viste le condizioni deteriorate (le gomme lisce, considerate le probabili future avverse condizioni
atmosferiche, sono estremamente pericolose).
Ebbene, da quanto precede e per i numerosi rilievi, che andiamo da tempo denunciando, appare evidente che
PERSISTE UN SISTEMA IMPRENDITORIALE ASSOLUTAMENTE INADEGUATO PER IL
SETTORE e che dal bando di gara e dall’auspicato processo di una vera liberalizzazione del settore
derivi l’unica possibilità, auspicata dai sindacati senza mezzi termini, che a gestire il trasporto
pubblico in Molise siano nuove imprese. Non ci sono alternative, solo l’intervento di imprese di rilievo
e di riconosciuta capacità, permetterà di assicurare un servizio efficiente e di qualità per i cittadini,
oltre al rispetto dei contratti, delle regole e delle condizioni di lavoro.
In definitiva, con la presente sollecitiamo le istituzioni, non solo la Sua, a predisporre una necessaria e
seria riflessione sulla situazione attuale del T.P.L. in Molise, perché la condizione è realmente grave e
solo sviscerando compiutamente il problema è possibile proporre soluzioni.