«Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli»
Sauron
I resoconti di seduta del Consiglio Comunale tenutosi ieri a Larino sono davvero impietosi. Non si parla d’altro, il Sindaco che ha letto il solito ridondante elenco di documenti senza arrivare al nocciolo della questione, l’Assessore oggetto delle interpellanze che ha sfoderato una sfortunata difesa da Aula giudiziaria più che da Consiglio Comunale (con pessimi risultati, purtroppo), il Presidente del Consiglio che ha abbandonato il ruolo di garante e si è schierato con la maggioranza “parlante”.
Si, perché per l’ennesima volta ci si è accorti che all’interno del Governo cittadino esiste un gruppo silente ed uno, appunto, parlante e che domina ogni attività nello schieramento. O almeno, dopo l’accaduto, quasi ci si augura che sia così. Perché? Semplice, in quanto ciò che hanno visto e ascoltato i cittadini non può appartenere a tutti i Consiglieri, non è credibile che il gruppo dei silenti sia coinvolto nel modo di governare dei parlanti. Non si potrebbe sopportare. Però ieri nessuno ha avuto il coraggio di pronunciarsi, neanche il Sindaco, a difesa o parziale giustificazione dei comportamenti dell’Assessore. E neanche il Presidente, impegnato a proteggere il potere ancor più della persona. Perché? Non si sa, non si capisce, nessuno si pronuncia o si esprime al proposito, come se fosse una questione personale estranea alla politica. Senza rendersi conto che alla fine il ragionamento più semplice è quello solito: “allora sono tutti uguali!”. Si può ipotizzare che il gruppo dei silenti non abbia capito di cosa si tratta? No, ieri è stato spiegato tutto per filo e per segno. Si può ipotizzare che ci siano interessi economici? No, anche perché non ci sono soldi in ballo ed eventuali interessi – ove ci fossero – riguarderebbero soltanto un interessato. Ed allora perché? L’unica condizione che si può ipotizzare è il Potere, un potere che – permanendo in ruolo politico, anche se comunale – permette di conoscere e stringere rapporti con politici regionali, di gestire un tesoretto di assunzioni ed acquisti mirati, di favorire, di scegliere, di gloriarsi, di salire sul palcoscenico dell’importanza almeno una volta nella vita. Sinceramente l’augurio è quello che così non sia, ma gli unici a poter smentire l’impressione sono i componenti del Consiglio Comunale, tutti e tredici, anche se la macchia di una storia del genere resterà evidente nel bagaglio di chi ha permesso di arrivare a questo punto della vicenda, senza intervenire prima. Di chi ha occultato documenti, di chi non ha reso disponibili le carte, di chi ha omesso i controlli, utilizzando questa infame procedura illudendo i cittadini e – forse – alcuni componenti del Consiglio. Che però da ieri sera sono a conoscenza di tutto, e potranno comportarsi secondo coscienza, ma questa volta essendo informati.