Sono trascorsi 39 giorni dall’ultimo Consiglio Comunale e dal momento in cui le minoranze hanno chiesto in Aula le dimissioni dell’Assessore Alice Vitiello o la revoca delle deleghe da parte del Sindaco, sollecitando una mozione di sfiducia con conseguente votazione al prossimo Consiglio, da Lei promesso in Aula come da convocare al più presto. Non ce ne voglia Presidente, ma anche oggi siamo costretti a sollecitarLa nuovamente, perché in questa brutta storia Lei è direttamente coinvolto. Certo, non deve essere comodo trovarsi nei suoi panni, sballottato tra coprire (chissà perché…) dei fatti evidenti attraverso il proprio ruolo di Presidente, non convocando il Consiglio ed annullando di fatto la richiesta della minoranza senza portarla a discussione, tra l’essere una brava persona e tra rivestire il ruolo di Dirigente Scolastico, responsabile della educazione di tanti giovani, anche di quella alla Legalità. Non ce ne voglia Presidente, ma non arretriamo di un centimetro, continuiamo e continueremo a chiedere la convocazione del Consiglio Comunale, fino a quando Lei disporrà in merito o comunicherà il perché della mancata convocazione. Nel frattempo abbiamo deciso di iniziare a pubblicare i resoconti dell’ultimo Consiglio Comunale, con i testi acquisiti dalla pubblicazione degli interventi ripresi dall’Albo Pretorio. Non ce ne voglia Presidente se la metteremo in difficoltà di fronte ai 361 elettori che Le hanno accordato il voto di preferenza, ma per loro sarà un’occasione per controllare se il voto è stato indirizzato in maniera giusta o forse potranno giudicare diversamente la scelta a distanza di quasi 20 mesi dalle elezioni. In questo intervento riporteremo una piccola parte di quanto esposto dal Consigliere Vito Di Maria dove, a partire dalla difficoltà a reperire i documenti che Lei doveva assicurare fossero consegnati senza dover ricorrere al Prefetto, si finisce alla responsabilità di chi non ha fatto i controlli ed alla vicenda dell’Assessore Vitiello. Lei Presidente, non convocando il Consiglio sta consentendo che non si valuti la permanenza o meno dell’Assessore nel ruolo, di fatto permettendo che la stessa continui a ricoprire una carica senza valutazione del Consiglio. Perché?
Intervento del Consigliere Vito Di Maria, Consiglio Comunale di Larino del 20 gennaio 2020 “……Per quanto riguarda la vicenda della mozione nasce da una serie di considerazioni fatte in passato, per le quali non siamo stati soddisfatti nella risposta …… però dobbiamo andare per ordine. Per ordine vuol dire innanzitutto verificare che tra i documenti che ho acquisito non c’è una vera e propria istruttoria delle pratiche cioè non c’è un’istruttoria formale. Per istruttoria intendo non c’è una valutazione dei documenti messa per iscritto con un parere del responsabile del servizio che dica: “sì questa pratica si può approvare e questa pratica non si può approvare”, Ho trovato tra i documenti a me dati, e preciso con forte difficoltà perché lei è testimone che sono stato costretto a scrivere al Prefetto per avere la documentazione, ci sono voluti circa due mesi per avere i documenti che devo definire secretati perché purtroppo non mi si volevano dare, poi con forte difficoltà mi sono stati dati………. In ogni caso devo dire che non c’è quest’istruttoria, ma ci sono solo dei decreti sindacali firmati dal Sindaco e dal Vicesindaco che a questo punto fanno da istruttoria, ……… la responsabilità passa immediatamente a chi sottoscrive, in questo caso il Sindaco e il Vicesindaco. Per quanto riguarda la documentazione, devo verificare che non c’è stata una verifica per ogni singola pratica, le condizioni elencate dal Sindaco poc’anzi riportano una particolarità che è quella in cui tra le condizioni verificate sembrerebbero esserci la residenza principale, così è stato scritto lo potete vedere, mentre nel documento datato il 5 ottobre, sempre a firma sua Sindaco, la verifica è stata fatta sulla residenza nell’immobile accertata mediante certificato di residenza. Già questo rende una forte preoccupazione nella gestione del sisma perché le ordinanze definiscono i criteri per poter beneficiare delle agevolazioni, andando ad individuare l’abitazione principale, non la residenza principale, sono due cose ben diverse, abitazione principale abituale e continuativa. Ora questo non è stato fatto, non è stato fatto per nessuno e molto probabilmente, come ha detto il Sindaco, non è stata fatta nemmeno per l’istanza presentata dall’Assessore se non sbaglio, cioè non c’è stata nessuna verifica per la residenza abituale e continuativa. Il Sindaco ha letto questo documento lo posso anche riprendere e c’è scritto che è stata verificata la residenza sostanzialmente anagrafica. Per di più nel caso specifico dell’Assessore, mi dispiace Assessore, la nomino, ma non è una cosa personale é per il ruolo che ricopre, non ce l’avrei mai con lei né con gli altri, ma in questa abitazione lei Assessore non c’era. Quindi, lei si è preoccupata di fare l’istanza per il contributo di autonoma sistemazione e il contributo per il pronto ripristino senza che lei ne avesse i requisiti, indipendentemente poi se ne ha beneficiato o meno, io questo non lo so, non lo sono andato a verificare. Ma la cosa più preoccupante in assoluto è che c’è stato un sopralluogo della struttura commissariale, questo mi è stato dato, in cui si va a verificare che lei non solo non c’era ma nemmeno ci poteva stare, cioè lo possiamo leggere? Non so se tutti i consiglieri hanno a disposizione questo documento e hanno avuto modo di leggerlo, lo conoscete? Va bene. Quindi, qui c’è scritto in una relazione di sopralluogo che l’Assessore in quell’abitazione non c’era e quell’abitazione da come sembra non è stata nemmeno danneggiata dal sisma del 2018. ……Per cui io chiedo di nuovo Assessore a lei le dimissioni, al Sindaco di ritirare la delega, se questo non avviene noi seduta stante presentiamo una mozione di sfiducia. Grazie.”