Larino, i sonni tranquilli dell’amministrazione sul Coronavirus

Michele Mignogna

Una premessa è d’obbligo, questo sito sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, che sta interessando l’intero Paese, ha scelto di dare e diffondere solo e solamente notizie provenienti da fonti ufficiali e istituzionali, questo perchè non amiamo allarmare nessuno.

Detto questo però alcune “voci” non si possono ignorare, soprattutto quando riguardano direttamente la nostra città. Mi riferisco alla situazione, alquanto surreale a dire il vero, del dipendente comunale che sarebbe stato in gita in Trentino, insieme al medico termolese, attualmente in rianimazione a Campobasso, infettato da Coronavirus. Ebbene, qualcuno (degli amministratori ovviamente) nei giorni scorsi ha provato a minimizzare dicendo in giro che “si è vero che è stato in gita con il gruppo di Termoli, però non è mai rientrato a lavoro e si è messo da subito in malattia”, bugia, il dipendente in questione è rientrato dal Trentino il 29 febbraio, il lunedi successivo era regolarmente a lavoro nel suo ufficio di palazzo Ducale, dove ha incontrato almeno un assessore e un paio di dipendenti, niente meno. A questo punto, sempre per il principio che non viviamo a Milano ma a Larino, la notizia, uscita chiaramente da palazzo Ducale ha iniziato a girare tra i cittadini trasformandosi poi in un tam tam sui social, in alcuni casi chiedendo risposte al Sindaco e alla maggioranza se tutto ciò fosse vero. Sulla veridicità del fatto rispondiamo noi, si è vero tutto ciò che avete letto, allora perchè in questo caso particolare non si sono messe in campo tutte le azioni che il Governo (e non molisequattropuntozero.it) ha scritto in un’ordinanza apposita? Perchè come al solito l’amministrazione nulla dice a riguardo? Fosse solo per tranquillizzare chi tranquillo non è, a questa emergenza non tutti rispondono allo stesso modo. Il solito attendismo larinese, il Sindaco poco fa rispondendo a un post sui social ha detto testualmente: “Non amo fare allarmismo, tanto meno comunicare notizie non ufficiali. Le stesse, come sempre, saranno rese pubbliche quando note. Cordiali saluti, il Primo cittadino”. Sorvoliamo sulla firma “il Primo cittadino” primeggiare non significa arrivare primo, ma il contenuto dimostra l’estrema sciatteria a gestire questa situazione, una inadeguatezza pari a poche nella vita amministrativa larinese, un sostanziale nascondersi dietro l’angolo e vedere che succede.

Caro Sindaco, è proprio questo silenzio a generare l’allarmismo tra i cittadini. Questa emergenza va gestita con precauzioni e prevenzione, se Lei ha saputo che un dipendente del comune ha questo problema, un suo assessore e altri due dipendenti sono stati in contatto con lui perchè non ha adottato tutte le misure che il Governa dice di adottare in questi casi? Questo dipendente sarà andato in giro per il palazzo, sarà andato a prendere un caffè da qualche parte, allora perchè non comunicare ufficialmente questa cosa alla cittadinanza, Lei vuole aspettare l’ufficialità del tampone, benissimo, e se è positivo, Lei cosa ha fatto in questi giorni? Ha dormito sonni tranquillo, pensando a come salvare una poltrona, e non il bene della sua comunità. Ci faccia capire una cosa, Lei amministra una città o un suo condominio, un suo circolo del tennis, una compagnia di canasta, ci dica cosa amministra se non prende una decisione che sia una in questa fase emergenziale di tale portata. Mentre gli altri comuni si sono attrezzati con comunicazioni dirette ai cittadini, hanno attivato il servizio di consegna a domicilio di medicinali per soggetti a rischio, anziani o diversamente abili, Lei cosa sta facendo? Ma soprattutto Ha capito la portata di questa emergenza o crede di trattarla alla stessa stregua di un consiglio comunale per intitolare una strada a Mazinga zeta? Perchè non ha ordinato all’assessore e ai dipendenti di mettersi in “quarantena” fino all’esito del tampone sul dipendente gitaiolo?