Larino, l’amministrazione invita al senso di responsabilità ma loro l’hanno avuto?

Edmond Dantes

Questo secondo messaggio, dopo il primo che articolava la cronistoria della questione coronavirus al
Comune di Larino, fa appello al senso di responsabilità dei cittadini, allo scopo di limitare il contagio.
L’intento è lodevole, e come tutti ci auguriamo che ognuno si adoperi affinché la diffusione del virus sia delimitata, fino a raggiungere l’obiettivo di debellare ogni rischio. Rivolgiamo anche l’augurio a tutte le persone coinvolte a qualsiasi titolo e modalità di contatto che non ci sia stato contagio, e che il periodo di isolamento si riveli soltanto una vacanza ed un grosso spavento. Ma l’augurio non può esimere da alcune considerazioni, che non costituiscono approfittare della situazione, ma anzi dovrebbero essere di sprone ad una migliore gestione nel malaugurato caso del diffondersi del contagio in numeri
maggiori. Senza tornare all’esame dei giorni e dei fatti, a quello ha già pensato chi scrive sulla pagina facebook del Comune di Larino, si deve constatare oggi una totale assenza di responsabilità da parte degli Amministratori Comunali. Prima della notizia del dipendente comunale in odore di contagio, non
c’era alcuna nota sia sul sito del Comune e sia sulla pagina facebook, se non l’avviso che le attività della palestra comunale erano interrotte e che il Ministro dell’Istruzione aveva chiuso le scuole. Poi il silenzio, neanche gli scontati esempi di come limitare il contagio, come lavarsi le mani, a chi rivolgersi e
soprattutto nessuna attività di monitoraggio delle necessità degli anziani. Eppure gli Amministratori erano all’opera nonostante tutto, perché impegnati a risolvere la questione dell’Assessore Vitiello e delle relative pratiche del terremoto, tanto da fissare un incontro tra i capogruppo politici, alla presenza del Sindaco e del Presidente del Consiglio. Martedì 3 marzo, con dipendente comunale già in odore di contagio! Certo, nessuno penserà mai che si siano volontariamente messi a rischio contagio, ma sicuramente da quel momento è partita una serie di azioni e di omissioni importanti. Al Comune nessuno sapeva nulla, i cittadini non avevano indicazioni sul non recarsi negli Uffici per evitare qualsiasi rischio, nulla. Il Presidente del Consiglio, Dirigente Scolastico, ha continuato a frequentare la
scuola Rosano sede della Dirigenza ed in presenza del Personale tecnico e di segreteria. Da Palazzo Ducale il primo avviso di un dipendente positivo al coronavirus è del 6 marzo alle ore 19.16 e nessun avviso precedente è stato mai diramato sul rischio contagio. E’ vero, bisogna attendere notizie ufficiali, ma in attesa della positività o meno ad un esame non esime dal porre in guardia la popolazione, tipo comunicare: “a causa del rischio di contagio, gli uffici comunali rimarranno chiusi. Le pratiche più
urgenti potranno essere espletate telefonicamente o dopo accordi con il personale dipendente”. Invece
no, chiunque è potuto entrare a girovagare nel Palazzo, senza alcuna informazione in merito. Questo rappresenta la considerazione nei confronti dei cittadini da parte degli attuali Amministratori.

Avremmo voluto fare a meno di scrivere in questo momento, ma chiedere ai cittadini senso di responsabilità quando proprio chi lo chiede ha omesso qualsiasi buonsenso nel trattare la questione, non è sopportabile. Nessuno ci spiegherà mai cosa è accaduto, come tante altre volte: i rifiuti scaricati nel Vallone, le strane storie con particolari Ditte, la questione della luce perpetua la Cimitero, le scuole
trasformate in immondezzai, il silenzio nella questione sanità (a proposito, oggi si sono svegliati anche per l’Ospedale, chissà che ne diranno i riferimenti politici di Campobasso9.), la richiesta di Convocazione del Consiglio Comunale, la richiesta di revoca della Delega all’Assessore Vitiello. Però un vantaggio c’è con quest’ultima storia, non serve più spiegare nulla. Tutti i cittadini si sono accorti della pochezza della Politica Locale, peccato che chi è in “quarantena” non possa
ascoltare i commenti in giro. Anzi, i pochi commenti ed i molti insulti.
Resta fermo l’augurio di nessun coinvolgimento fisico nella vicenda, a partire dalla pronta e completa
guarigione del dipendente comunale e dall’esclusione del contagio per tutti i soggetti a rischio di contatto diretto o indiretto con lui.