Come consigliere di opposizione per la lista “Noi per Larino” e come medico, che ha
trascorso nell’Ospedale Vietri gran parte della sua vita, penso di essere autorizzato ad
esprimere un giudizio sull’attuale situazione che riguarda la sanita’ nel Molise ed in
particolare il momento che interessa l’emergenza Covid19.
Tempo fa ho condiviso appieno le osservazioni fatte nel gennaio 2020( per chi voglia
approfondire w.w.w.primonumero.it “Donne e uomini allettati nella stessa camera
d’ospedale, sfascio totale) dal dott.Pasquale Spagnuolo,gia’ primario del Centro
Trasfusionale dell’Ospedale San Timoteo di Termoli,sulla situazione della sanita’ nel
Molise;il dott Spagnuolo, nell’articolo,dopo aver raccontato la storia della propria
moglie,che, ricoverata nel reparto di Cardiologia del San Timoteo, per eseguire una
coronografia,si e’ ritrovata in una stanza con cinque letti con tre donne e due
uomini,fa un analisi dettagliata ed amara, da persona competente avendo dietro di se’ una pluriennale esperienza ospedaliera, sulla caduta a picco della sanita’ pubblica nel Molise tra pensionamenti,inefficienze e decisione maturate senza alcuna conoscenza del territorio, ed aggiungerei il piu ‘delle volte senza nessuna competenza, da parte di quell’esercito di direttori generali,amministratori,sanitari,commissari e subcommissari e chi piu’ ne metta, che si sono succeduti in questi anni, dei quali gli ultimi, due-tre sono stati devastanti per la nostra sanita’.
Oggi mi trovo a condividere quanto esposto in un articolo, apparso giorni fa su
Wordnews.it,del dott.Ettore Rispoli,che personalmente non conosco,
chirurgo.senologo di Isernia,ma la cui disamina sulla situazione della sanita’ molisana
in questo momento,penso sia pienamente da apprezzare.
Purtroppo bisogna riconoscere che in questa Regione ,si sta sottovalutando il pericolo
del Covid19, e le persone che dovrebbero gestire l’emergenza sono del tutto
inadeguate e i fatti inducono a pensare che non ancora si rendano conto del reale
pericolo cui possiamo andare incontro.
Mentre nelle altre Regioni si organizzano Ospedali da campo,si adattano strutture per
ospitare pazienti con Covid19, si attrezzano e si amplificano posti di terapia intensiva
,si reperiscono bombole di ossigeno,da noi alcuni pensano che il problema non
interessera’ la nostra Regione ed invece di prepararsi ad affrontare il pericolo, trovano il tempo per apparire, piu’ volte al giorno,sulle varie emittenti regionali per leggere i numeri del contagio.
Il dott.Rispoli, afferma giustamente,che a gestire questa particolare emergenza
dovrebbero esserci uomini che abbiano fatto una vera e propria gavetta negli
ospedali, noi, invece, in Molise dobbiamo
accontentarci di un commercialista, di un laureato in legge e di un imprenditore.
Da qui si puoì capire come la situazione venga affrontata senza un piano specifico, si
va avanti a vista con decisioni estemporanee che il piu’ delle volte appaiono non
adatte e, a volte, persino pericolose.
Ma io mi chiedo come si fa ad individuare l’Ospedale Cardarelli centro di riferimento
Covid19, insiene agli ospedali di Termoli e Isernia, e poi permettere che in questi
ospedali si continui a gestire la sanita’ ordinaria?
Perche’ mi domando non si e’avuto il coraggio di riaprire gli Ospedali di Larino e
Venafro che ,ovviamente adeguatamente riorganizzati con tutte le attrezzature che
necessitano in un ospedale che sia tale di nome e di fatto,avrebbero potuto gestire
gran parte di quelle che sono le esigenze della sanita’ di tutti i giorni?
Oggi leggo che l’Ospedale di Larino dovra’ ospitare alcuni pazienti provenienti dal
Cardarelli. dal San Timoteo oltre ad otto pazienti della Casa di riposo di
Cercemaggiore in cui si sono avuti alcuni casi di Covid19 con il decesso di una delle
residenti.
Vorrei che non solo io ma tutti i cittadini di Larino e tutti i Molisani,chiedessero a chi
gestisce la sanita’ in questo momento come si fa a portare ,allo stato attuale, pazienti in una struttura come il Vietri che non dispone di un laboratorio di analisi, in cui la radiologia assicura esami solo il mattino e, soprattutto, in cui manca
un’apparecchiatura fondamentale come e’ la TC.
Come si fa’a trasferire pazienti di una Casa di riposo di Cercemaggiore,tra l’altro
zona rossa,quando gli studi condotti dall’Universita’ di Padova nel paese di Vo’ hanno
evidenziato che pazienti negativi a due tamponi possono ripositivizzarsi dopo un
certo periodo.
Si e’ valutato il pericolo di infettare i pazienti attualmente ricoverati al Vietri, si e’
pensato a tutelare il personale infermieristico e socio.assistenziale con un’adeguata
preparazione e magari con percorsi specifici.A tal riguardo noto il silenzio
“assordante” ,in questo momento, dell’Ordine dei Medici e dell’Ordine delle
professioni sanitarie del Molise che dovrebbero tutelare i loro iscritti evitando che
vadano “alla guerra senza armi”.
Leggere , poi oggi, che i consiglieri regionali Nico Romagnuolo e Armandino
D’Egidio,esprimano soddisfazione per l’iniziativa intrapresa dal presidente Toma,
penso, debba far riflettere, i Molisani tutti,a quale classe politica ci siamo affidati per
tutelare i nostri diritti.
E, infine, un invito al Sindaco di Larino Puchetti, come massima rappresentante della
Sanita’ locale, a diffidare il Presidente Toma e il direttore generale Florenzano, a
prendere decisioni inopportune e pericolose e a ritenerli responsabili di qualunque
sciagura possa derivare da queste.
Se hanno intenzione di riaprire il Vietri che lo facciano in modo opportuno, dotandolo
di tutte le attrezzature che devono essere presenti in una struttura ospedaliera e
soprattutto di un P.S.,e non con la decisione attuale, che tra l’altro ritengo anche
offensiva per la storia e il ruolo che ha svolto il Vietri nella sanita’ molisana,che
prevede di considerare il Vietri come “un’area di parcheggio” per
pazienti ,difficili da gestire, trasformandolo di fatto in una Casa di riposo.