Emergenza Coronavirus, il grido d’aiuto dal 118 “manca tutto non possiamo proteggerci”

Da settimane piangiamo i morti tra i sanitari, medici e infermieri soprattutto, ripetiamo ogni giorno che “sono i nostri eroi” “i nostri angeli”, ma come sono costretti a lavorare questi poverini in questo periodo soprattutto in Molise dove la gestione dell’emergenza sembra una barzelletta?

Il grido d’aiuto arriva proprio dal 118, quelli esposti in prima linea, quelli che arrivano prima di tutti, non hanno nulla, “spesso come copri scarpe usiamo buste dell’immondizia”. Non solo

Le dotazioni attuali sono insufficienti, tute integrali, le maschere ffp2, il

Copricapo, o addirittura inesistenti, come le visiere, le maschere facciali FFP3, i calzari.

Problema identico per tutte le postazioni del 118. A nulla serve il nostro ringraziamento se poi queste persone, che stanno dando tutto all’emergenza non riescono ad avere il benchè minimo strumento di protezione come la mascherina e la visieria. A questo va aggiunto poi il problema del San Timoteo, a causa dell’emergenza il personale è ridotto e di conseguenza il carico di lavoro aumenta per chi resta. A tutto questo va messo un freno, subito prima che la situazione degeneri. Vogliamo solo ricordare che ad oggi sono circa 22 (numero in continuo aggiornamento) i sanitari positivi al coronavirus ed altri in queste ore sono in attesa di essere contattati per eseguire eventuali tamponi. Questo la dice lunga sul rischio a cui sono esposti gli operatori dell’emergenza 118.

Rischi non mitigati dalle false dichiarazioni che spesso si trovano a ricevere dai pazienti stessi che vengono soccorsi(contatti o comportamenti a rischio non sempre dichiarati dall’utenza) e dal continuo mescolamento di personale da una postazione all’altra come da più parti viene segnalato.