Larino, personale non qualificato e senza dispositivi di protezione individuali il dramma degli OSS al Vietri

Con il passare delle ore la questione degli ospiti al Vietri risultati positivi si arricchisce di particolari a dir poco drammatici. Come tutti ormai sappiamo venerdi scorso al Vietri di Larino sono stati trasferiti 6 ospiti della casa di riposo di Cercemaggiore, cinque di loro risultati positivi al test per il Covid 19, ebbene, da quello che ci hanno raccontato, e se davvero saranno confermate queste “indiscrezioni” dobbiamo aspettarci il peggio, e senza fare allarmismo, ma i fatti sono questi.

Partiamo dal loro arrivo, sono stati trasferiti al Vietri dalla Misericordia di Riccia, zona rossa come Cercemaggiore, e siccome sapevano di trasportare pazienti negativi, hanno utilizzato le protezioni minime consigliate in questo momento, mascherine e guanti. Al loro arrivo non hanno seguito un percorso protetto, dedicato e solo per loro, sono stati accompagnati passando dai corridoi comuni, attraversando un’intera area dell’ospedale, senza nessuna protezione in particolare, proprio perchè risultavano negativi. Questa disattenzione, chiamiamola cosi, non sappiamo a oggi cosa ha provocato, ma lo scopriremo presto purtroppo.

Ma il dramma vero riguarda il personale utilizzato, e soprattutto gli operatori socio sanitari, si perchè ne sono stati assunti tre, che dovevano coprire i turni nel reparto degli ospiti anziani. Innanzitutto parliamo di ospiti di una struttura privata che vengono trasferiti in una struttura pubblica e il pubblico, l’ASREM in questo caso, deve assumere personale per occuparsi di loro, già questo ci sembra abbastanza strano, nonostante l’emergenza. Ma la cosa grave è che quelli assunti erano al loro primo incarico, senza nessuna esperienza e nessuna protezione se non una semplice mascherina chirurgica e qualche paia di guanti, perchè come accade in tutte le strutture sanitarie italiane, anche a Larino mancano i DPI per tutti, medici infermieri e oss. Ragazzi mandati in un reparto dove il medico era lo stesso della RSA interna al Vietri, e dove gli infermieri non c’erano, solo tre oss, tra l’altro uno per turno che dovevano fare tutto ciò che è necessario in questi casi. Il reparto è separato dagli altri con una semplice barriera di plastica. Ieri sera – ci raccontano – era presente una sola ragazza terrorizzata dalla paura, ormai la frittata era fatta, e non riusciva a smettere di piangere. Ecco, cosa stanno producendo oggi i decisori politici regionali, Toma e Florenzano in testa, ecco cosa succede quando a gestire questa emergenza ci si affida a gente che non riesce nemmeno a legarsi le scarpe da sole, mandano al macello gente la cui unica colpa è quella di accettare un primo incarico per portare un pezzo di pane a casa. Questi prima se ne vanno prima torneremo a respirare in questa regione.