Larino, Eurospin chiuso senza ordinanza del Sindaco?

Torniamo sulla questione dell’Eurospin di Larino perché ci sono alcune cose che non quadrano. Tutti sappiamo che il 9 aprile scorso, nel clamore generale, le forze dell’ordine e il Sindaco di Larino hanno chiuso il noto supermercato perché il figlio del primo contagiato da Coronavirus a Larino si è recato lì a fare spesa. Qualche dipendente, conscendo il nome del contagiato, l’ha riconosciuto e ha chiamato le forze dell’ordine segnalando il fatto. Ebbene, lo stesso pomeriggio con un dispiegamento di forze mai visto e con la presenza del primo cittadino di Larino, il supermercato è stato evacuato e chiuso, ordinandone la sanificazione dei locali. Peccato però che a riguardo sull’Albo Pretorio del Comune di Larino non esista l’ordinanza di chiusura, che per legge compete al Sindaco, nel senso che in mancanza di un’ordinanza del Sindaco il supermercato non poteva essere chiuso. 

Ma non è soltanto questa la stranezza, che per come si sta gestendo l’emergenza a Larino sarebbe il minimo. Chi ha sanificato i locali? Una ditta specializzata? E come mai hanno impiegato cosi poco tempo tanto da riaprirlo il mattino successivo? Semplice, non è stata chiamata nessuna ditta specializzata, la sanificazione è stata fatta dai dipendenti dell’Eurospin. Non sappiamo se tra questi ci sia qualcuno “specializzato” nelle sanificazioni, ma non solo, a sanificazione eseguita una ditta specializzata rilascia un certificato che attesta l’avvenuta sanificazione, cosi come ad esempio è successo sia per ll’ospedale di Termoli che per altri luoghi sanificati. Insomma non solo si è messo alla gogna un cittadino di Larino che non aveva ricevuto nessuna comunicazione di obbligo di quarantena, ma si è proceduto alla carlona. Delle due l’una, o non sussisteva nessun pericolo e quindi non serviva chiudere il supermercato, oppure tutto ciò che è stato fatto è stato fatto contro tutte le regole esistenti, sia amministrative perché non è stata emessa nessuna ordinanza di chiusura, sia a un punto di vista igienico, perché se c’è il pericolo di contagio la sanificazione va fatta a norma di legge, non con la candeggina. Immaginiamo per un attimo se il presunto contagiato avesse “infettato” qualcuno del personale dipendente del supermercato, la mattina dopo quanti clienti avrebbero corso il rischio del contagio. Per la terza volta il coronavirus sfiora Larino, e tutte e tre le volte all’orizzonte si intravede la leggerezza di chi dovrebbe occuparsi della salute pubblica. Prima il Segretario Comunale, poi gli anziani trasferiti da Cercemaggiore, infine questo episodio. Ma è davvero così difficile rispettare le normative e le procedure? Amministrare la cosa pubblica richiede molta attenzione, ma soprattutto una capacità di pensiero che non può limitarsi al proprio punto di vista: ci sono regolamenti, leggi e codici. Da imparare a conoscere, per guidare un Paese.