Larino, Puchetti, Vesce e Puntillo firmano il documento di sfiducia a Toma. Cosa pensa il resto della maggioranza?

MIMI

In queste ore in Molise tiene banco non la situazione legata all’emergenza da Covid-19, ma quella del futuro dei vertici politici in Consiglio regionale. Non è un mistero che Laura Vennittelli – ex deputato del PD – e Rita Matticoli  si siano rivolte al Tribunale di Campobasso per chiedere se nel funzionamento del Consiglio regionale dalla sua elezione ci sia stato rispetto delle leggi e soprattutto dei dettami della Carta Costituzionale.

Nel leggere le “firme” a sostegno della richiesta  abbiamo visto, con non poco stupore a dire il vero, anche quelle del Sindaco di Larino Pino Puchetti, del Presidente del Consiglio Comunale Antonio Vesce e del segretario cittadino del Partito Democratico Alfredo Puntillo.  Non ha firmato l’assessore Alice Vitiello anche lei iscritta al PD. La domanda nasce spontanea: cosa ne pensano gli altri consiglieri di maggioranza, che notoriamente sono vicino agli assessori Cavaliere, Niro e Cotugno? Ed essendo una lista civica i consiglieri notoriamente vicini a Fratelli d’Italia e Forza Italia cosa pensano?

Il Sindaco ha sempre detto nei direttivi del PD che non era possibile istituire il gruppo del PD in Consiglio comunale perché altrimenti l’Amministrazione sarebbe caduta immediatamente. Perché?  Semplice, non si poteva creare il gruppo PD per non urtare la sensibilità politica delle altre componenti della maggioranza, ed è un ragionamento fondato, se appunto lo si osserva dalla prospettiva di lista civica. Allora perché in questo momento la maggioranza da un lato chiede unità d’intenti alle opposizioni, dall’altro si mette in una situazione che, quasi sicuramente, avrà delle ripercussioni? E perché a questo punto non istituiscono il gruppo del PD in consiglio comunale? Chissà se anche questa volta da Palazzo Ducale saranno muti,  fedeli alla direttiva di non rispondere alla stampa quando non conviene?