La Capitaneria di Termoli, con ordinanza n. 16/2020, specifica che nelle spiagge libere è possibile la balneazione solo se i comuni hanno organizzato, garantito e attivato il servizio di assistenza e salvataggio.
Di conseguenza il sindaco Di Pardo ha firmato l’ordinanza di divieto di balneazione sui tratti di spiaggia libera di Petacciato, “fino a nuove disposizioni”. Un divieto senza una scadenza certa che però prevede salate sanzioni per i trasgressori.
Il sindaco super social che ritiene di non sbagliare mai, con la sua abituale aggressività vittimistica, dà la colpa alla regione, al governo, all’improvviso arrivo della stagione estiva, tanto inaspettata, balbettando che non poteva “prevedere” e “programmare”. Ma la responsabilità è la sua.
Di Pardo recita ormai una litania conosciuta, un continuo scarico di responsabilità: questo fa la politica inetta.
Ricordiamo che l’ordinanza di sicurezza balneare emanata ed adottata annualmente dalla Capitaneria di Porto prescrive l’obbligo di garantire il servizio di salvataggio sui tratti di spiaggia libera dal 1° giugno al 30 settembre (Ord. Balneare n.16/2000).
L’affidamento del servizio di salvataggio è persino sostenuto con un contributo finanziario da parte della Regione, ai sensi della L.R. n. 5/2006.
Su queste premesse il Comune di Termoli, con delibera del 18 marzo scorso n. 72, ha emanato un bando per l’affidamento triennale del servizio di salvataggio delle spiagge libere, per le stagioni balneari 2020, 2021 e 2022.
E Petacciato, invece, ieri sera ha scoperto che è iniziata la stagione balneare.
La Regione poteva attivarsi prima, il primo giugno poteva arrivare dopo, ma sta di fatto che Petacciato si è presentata impreparata.
Come minoranza consiliare chiediamo che il sindaco la smetta di lamentarsi e aggredire e proceda immediatamente alla definizione del Regolamento Comunale per la fruizione delle spiagge libere nonché alle procedure di affidamento del servizio di salvamento sui tratti di spiagge libere.
Già siamo in ritardo.
Petacciato ha vocazione turistica, non edilizia.
I capigruppo di opposizione