Prima: una rotonda sul mare (pardon in piazza) il nostro disco che suona… Poi: il triangolo no, non l’avevo considerato, lui chi è?
Più o meno è quello che sta succedendo a Larino a proposito della nuova viabilità studiata per il centro storico frentano. Una confusione resa ancora peggiore dalla “comunicazione” sguaiata sui social dal Sindaco Puchetti e dall’assessore al ramo Giardino. Insomma voler andare con ordine è difficile ma ci proviamo.
Con la solito presopopea l’assessore all’urbanistica annuncia la grande opera di rifacimento della viabilità al centro storico, un annuncio stile Istituto Luce, amplificato da alcuni organi di informazione, leggendo il comunicato abbiamo avuto l’impressione che l’assessore abbia passato diverse notti in bianco per studiare la grande opera (una delle ottanta sulle quali è impegnato).
Solo che a poche ore dall’inizio dei lavori ecco spuntare il prototipo di una rotonda sotto palazzo Ducale, in piena piazza insomma. Ora, è vero che in Molise se non fai almeno una rotonda non ti si ricordano negli anni a venire, piazzarla in quel posto però è da veri impadivi, ma loro lo sono. Da qui inizia un vero e proprio corpo a corpo su Facebook tra i sostenitori della rotonda, il Sindaco e l’Assessore, e il resto della città, a dire il vero all’inizio tra una ironia e qualche minaccia velata, la stavano spuntando i due sostenitori, poi però i colpi si facevano via via più pesanti e gli interventi difficili da controllare. Dopo 36 ore la resa, il sindaco in un commento dice che non sarà una rotonda quella roba lì ma un triangolo spartitraffico, polemiche bloccate e triangolo al posto della rotonda, oppure come sostiene qualcuno una finta rotonda solo disegnata, o un triangolo rotondo (nuova forma geometrica che potrebbero in futuro brevettare). Il tutto per non essere chiari sin dall’inizio, o meglio, sarebbe stato meglio dire da subito ciò che i cittadini li hanno costretti a dire dopo 36 ore, ore che potevano impiegare, oltre che a pensare alle 80 cose, anche per convocare il consiglio comunale, ma di questo ne abbiamo già parlato. Quando la confusione geometrica regna sovrana.