Larino, il tanto atteso consiglio comunale non entra nel merito delle questioni più importanti

Michele Mignogna

Un consiglio comunale a tratti soporifero quello che si è tenuto nella serata di ieri, 14 luglio, a palazzo Ducale. Un consiglio comunale tanto atteso soprattutto dai cittadini che non hanno potuto assistere a causa del Covid, in cui si doveva discutere, almeno politicamente, di quanto successo in maggioranza in questi giorni.

Come tutti sanno, il Sindaco ha azzerato la Giunta, presentandosi in consiglio senza nemmeno un assessore, e questo è stato il primo rilievo di Vito Di Maria de “il Germoglio”, ponendo immediatamente la pregiudiziale sostenuta anche dal resto dell’opposizione, ovvero, il Sindaco non può arrivare in consiglio, per approvare un bilancio con nessun assessore. Dopo una discussione, in cui il segretario comunale si è limitato solo ad annuire, hanno votato per continuare il consiglio senza Giunta.

Presenti in sala, solo i rappresentanti della stampa locale, giornali e blog, che sono stati autorizzati ad essere presenti, i pochi cittadini accorsi, si sono dovuti accontentare di seguire i lavori dietro la porta.

Su questo ci sia permesso di esprimere tutta la contrarietà si questo blog, in na situazione come quella che stiamo vivendo, dove, per fortuna, i contagi in Molise e a Larino sono ormai a zero, si poteva anche aprire le porte al Consiglio Comunale, con le dovute misure di distanziamento e ovviamente, di accortezza, in maniera da permettere, anche a un numero limitato di cittadini, di seguire i lavori, cosi purtroppo non è stato.

Il consiglio è entrato nel vivo quando Di Maria, sempre nel suo intervento iniziale dice: “La revoca degli assessori è stata determinata dalla volontà di non affrontare la mozione di sfiducia all’ex assessore Vitiello, il presidente non ci ha consentito la discussione, per questo deve dimettersi, lei ha detto che comunque è di parte, ma se ricopre questo ruolo non può essere di parte”.

Di Maria, chiede di fatto, le dimissioni del presidente Vesce, che nel famoso consiglio del febbraio scorso, aveva “garantito” che entro pochissimo tempo sarebbe stata portata in consiglio la mozione, ciò però non avvenne, e non per colpa del Covid o della chiusura, ma per volontà politica della maggioranza. A questo punto, l’ex assessore Vitiello prende la parola per l’ennesima arringa difensiva, condita di vittimismo perché, secondo lei, in questi mesi è “stata presa di mira dall’opposizione e da un blog locale (questo) che ogni settimana le ricordava la mozione di sfiducia. Ci dispiace aver disturbato il sonno all’ex assessore, ma sia l’opposizione, che il blog in questione hanno fatto solamente il proprio dovere, e cioè, raccontare ai cittadini fatti e circostanze in cui lei, suo malgrado, era coinvolta, tutto qui. Secondo Alice Vitiello dunque: “La mozione interessa me, ci tengo a dire che nessuno si è dimenticato anche perché un blog locale lo ricordava ogni settimana, l’art 21.4 stabilisce che la mozione deve essere motivata e la vostra non lo è (rivolta alle opposizioni). Ci tengo a far sapere che il 20 febbraio ponevo una questione al presidente e al sindaco con un parere legale per irricevibilità della mozione perché in contrasto con lo statuto del consiglio comunale, lo stesso statuto che nella sua riforma è stato firmato da Franco Rainone e Pino Pucheti, allora consiglieri comunali. Quindi questa iniziativa è illegittima, sono stata perseguitata, non ho mai  ricevuto risposta su questo parere legale protocollato e indirizzato sia al presidente Vesce che per conoscenza al Sindaco Puchetti, prima dell’azzeramento, era corretto, da parte loro, un chiarimento in questo senso, si è consentito verso la sottoscritta un comportamento persecutorio”. Ecco consigliere Alice Vitiello, fossi in te una domanda me la porrei se la tua stessa maggioranza ha inteso non rispondere nemmeno a un parere legale.

A stretto giro però Rainone risponde a Vitiello, sottolineando che la motivazione della mozione va ricercata nei comportamenti etici e morali e quindi politici.

Successivamente il consiglio ha discusso diverse interrogazioni delle opposizioni, sia sulla gestione della pineta in contrada Cappuccini. Nell’interrogazione Franco Rainone chiedeva a che punto sono le richieste di gestione della pineta, una presentata dalla Pro Loco e due da due diverse associazioni ecologiste, il Sindaco ha risposto che siccome sono più richieste, bisogna fare un bando nei prossimi giorni e individuare le condizioni migliori per l’ente.

Poi è toccato a Pardo Mezzapelle del germoglio discutere due interrogazioni, la prima sulla video sorveglianza cittadina, in cui chiedeva al Sindaco se le telecamere funzionano o meno la risposta è stata che: “La telecamere hanno sollevato una questione di rispetto della privacy che dobbiamo risolvere, per il momento le registrazioni sono messe a disposizione dei Carabinieri, perché bisogna individuare in Comune chi deve occuparsene”.

La seconda invece sulle autonome sistemazioni, tema che sta molto a cuore a questo sito per le stranezze con cui si procede, infatti il Sindaco ha affermato che attualmente “ci sono 28 famiglie fuori casa con una spesa di 28 mila euro, e di controlli non ne sono stati fatti”.

Insomma, un consiglio senza lode e senza infamia, con un bilancio che le opposizioni hanno giudicato, confuso e mancante in alcune parti, con il sindaco che ha ammesso in Consiglio di non averlo letto tutto, e che comunque hanno approvato a maggioranza, votato anche dagli assessori silurati (finora) e con il voto contrario delle opposizioni.