Michele Mignogna
Ormai siamo al tredicesimo anno dalla scomparsa di Nicola Di Paolo, giovane operaio di Larino. Noi continuiamo a tenere viva la memoria di Nicola e della sua famiglia perchè, sparire in questo modo, da una cittadina di poco meno di sette mila abitanti è inaccettabile. Inaccettabile per la sua famiglia, per chi lo conosceva e per chi, come noi, non si rassegnerà mai alla verità raccontata dalle aule di giustizia, noi crediamo ci sia un’altra verità, quella sulla quale non si è mai indagato, una verità che solo chi c’era può conoscere.
Nicola sparisce da Larino. Tredici anni di tormento per gli anziani genitori, tredici anni di omertà diffusa. Si omertà, perchè se l’omertà esiste per i fatti di mafia, esiste anche per questo. Nicola sparisce da Larino, un piccolo centro della provincia del sud, sparisce senza lasciare tracce apparenti e nessuno ne vuole parlare. Non ne vogliono parlare gli amici e non ne vogliono parlare le persone che a lui erano vicine. Come è possibile sparire in questo modo? Perchè per altri casi di sparizione, dove a sparire sono state donne e madri, si è mobilitata l’Italia intera, e in questo caso nessuno? Non fa notizia, anzi, fa comodo dire “tanto Nicola Di Paolo che fa che è sparito”. Noi da questo sito continueremo a ricordarlo, a ricordare un cittadino di Larino, che non c’è più, cosi come da poco non c’è più il papà Raffaele, Luluccio per gli amici. Continueremo a chiedere alla magistratura che rimetta in moto la macchina delle indagini, che scavi meglio dove ha solo spolverato e che risenta tutti i protagonisti della storia, continuiamo a chiedere giustizia per gli anziani genitori che, ad oggi, non hanno un posto, un luogo, una pietra dove piangere il proprio figlio e portargli un fiore, perchè se altri credono che si stia godendo la vita, personalmente credo che si stia consumando sotto qualche metro di terra, senza reticenza e senza buonismo. Chi sa parli, è ancora in tempo, chi ha notizie le comunichi a chi di dovere si alleggerisca la coscienza, se ne ha una. Bisogna ripartire con le indagini perchè quelle fatte sono partite male e finite peggio, troppi buchi, troppe strade non percorse, troppi cambi di rotta (non dico depistaggi ma quasi). Noi continueremo a ricordarlo perchè un uomo non può sparire nel nulla senza nessun motivo. Il papà, Luluccio, l’ultima volta che ci siamo visti ha ripetuto che il suo più grande rammarico era andarsene senza sapere nulla di Nicolino, ecco, forse a lui dobbiamo ancora una risposta.