MIMI
Qualche giorno fa nella simpatica e molto ironica telefonata tra il premier Conte e il Sindaco di Larino, Puchetti, anticipammo pari pari la composizione della nuova giunta della città frentana. Chiaramente non era difficile per nessuno, quelli sono gli uomini e le donne e con quelli si fanno i conti. Ma chi realmente vince e chi perde in tutta questa storia, una delle pagine peggiori di Larino. Innanzitutto Nicola Giardino, ispiratore della lista vincente ” Siamo Larino” vicino al sindaco Puchetti, è stato mandato via, gli ha dato il ben servito, da assessore a niente. Eppure gli va riconosciuto l’impegno che ha profuso nel suo assessorato, se ha fatto bene o male lo vedremo in seguito, comunque ha fatto, e questo è innegabile. Vero è che il sindaco ha operato con il manuale Cencelli in una mano e la norma sulle quote rosa nell’altra, determinando in questo modo l’allontanamento di Giardino dalla Giunta.
Vesce che da oggi è il nuovo vice sindaco con deleghe all’istruzione e al sisma, è stato il più votato e dopo l’azzeramento della precedente giunta ha preteso (a ragione) di entrare in giunta con un ruolo importante dato appunto dal risultato elettorale, non solo. Le cronache di questo ultimo periodo raccontano di un forte dissidio tra l’ex vice sindaco Civitella e lo stesso Vesce, tanto che i due nemmeno si salutano, una discussione fortissima tale da retrocede, o meglio, bocciare la Civitella che comunque conserva le deleghe alle attività produttive, cultura e pari opportunità, ecco su questi presupposti nasce la nuova giunta. Riconfermato anche Bonomolo ai lavori pubblici, programmazione, sport e tempo libero. Infine la nuova entrata, Angela Vitiello, che in sostanza prende il posto dell’altra Vitiello, Alice, che per i motivi che tutti ormai conoscono, ha spinto il sindaco a sollevarla dall’incarico. Ad Angela Vitiello sono state affidate le deleghe alle politiche sociali, urbanistica, ambiente e trasporti. Insomma, il classico esempio della montagna che partorisce il topolino, una giunta che parte già con grandi difficoltà interne, con una frattura difficile da sanare tra l’attuale vice sindaco e l’ex, sostanzialmente svuotata di quasi tutto, tranne per le attività produttive delega importante se gli altri ti lasciano lavorare. Quindici giorni persi per un’operazione che si poteva fare in due ore, ecco, questi sono i presupposti sui quali non mancheranno notizie nei prossimi giorni.