MQPZERO
Per un attimo ci eravamo illusi, i modi gentili e cordiali della Dott.ssa Iolanda Giusti apparivano differenti da quelli da “compagnone” del Presidente Vesce, ed invece…. “scarta fruscio e piglia primiera” diviene un proverbio attualissimo al Comune di Larino. La convocazione del Consiglio Comunale per il giorno 28 settembre 2020 è lo specchio di quanto sia radicato il concetto del “comando io e gli altri non sono niente” nell’attuale compagine di Governo cittadino. Andiamo per ordine. Il 7 agosto 2020, ultimo Consiglio Comunale, c’erano state scintille tra i Consiglieri Mezzapelle e Rainone da una parte e l’Assessore Bonomolo dall’altra, riguardo la documentazione dei lavori alla scuola Rosano. In pratica la minoranza contestava all’Assessore ed ai tecnici del Comune di aver iniziato i lavori senza il “deposito sismico” del progetto, fatto di rilevanza penale (forse però a Larino no, in quanto Procura della Repubblica, Carabinieri e Guardia di Finanza a volte sonnecchiano…). L’Assessore si era inalberato, dicendo che avrebbe portato i documenti, ma Rainone e Mezzapelle ricordavano a Bonomolo che avrebbe già dovuto portare gli atti in Consiglio quel giorno, senza perdere altro tempo. Morale della favola, Bonomolo si era impegnato a portare i documenti entro poco tempo, al prossimo Consiglio. Belle parole, fatti zero. La neo-Presidente del Consiglio Dott.ssa Iolanda Giusti però corre subito in soccorso della propria coalizione, dimenticando che il ruolo appena assunto è di garanzia, non di parte. Il Consiglio non si convoca più, come faceva Vesce seguendo i desideri del “cerchio magico”. E adesso che si convoca per il giorno 28 settembre, esattamente 50 giorni dopo la discussione in Aula, e cosa fa? Non inserisce all’ordine del giorno né la presentazione dei documenti né la conseguente discussione in Aula della questione “Scuola Rosano”. Dimentica che il Consiglio Comunale, da Lei presieduto, è il luogo deputato ad esercitare la forma democratica di Governo, che coinvolge cittadini, maggioranza e minoranza nella conoscenza della cosa pubblica. Oggi, nel silenzio del Presidente (abituato ad obbedir tacendo da Consigliere), ci chiediamo: perché? Perché una persona che fino al giorno prima decantava la capacità e l’indipendenza, oggi china la testa? Perché accetta supina gli ordini del “cerchio magico”? Questo articolo comincia con un detto, “scarta fruscio e piglia primiera”, e continua con un proverbio: “ a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si coglie”. Ed allora ci facciamo una passeggiata ideale tra ciò che tutti osservano e nessuno commenta, in pubblico, e cioè le “cambiali politiche” che il “cerchio magico” presenta all’incasso. La Consigliera Giusti con 235 preferenze si è ritrovata, dopo tutta la questione sisma 2018 ad occupare il ruolo di Presidente del Consiglio, dopo 24 mesi da meteora vissuti in Consiglio Comunale. Delega “giocattolo” del 18 luglio 2018 al Personale ed ai Rapporti con il Pubblico, raramente ha preso parola in Consiglio. Nel frattempo alcune decisioni dell’Ente Pubblico hanno coinvolto persone vicine al Consigliere e, senza specificare fatti e nomi, ci chiediamo a questo punto se il Presidente Giusti abbia di fatto capacità di indipendenza e di “super partes” necessari a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Larino, vista la decisione di soprassedere alla questione “Scuola Rosano”, che avrebbe sicuramente portato nocumento alla maggioranza, con il rischio di procedimenti penali. Certo, l’Assessore Bonomolo potrà sempre portare in Aula il “deposito sismico” e la data di firma del contratto, ma il buongiorno del Presidente Giusti resta evidentissimo. Faccio come dico io perché…perché devo farlo per forza, le cambiali si pagano!