La Pillola di Pasquino, il Fattore “V”

IL FATTORE “V” Può  avere molteplici interpretazioni, la più accattivante, è senza dubbio, come aggettivo, V come “VITELLONI”.

Persone  che alla soglia dei 50 anni, si ritrovano a casa di mamma e papà e aspettano il famoso POSTO di lavoro, PUBBLICO.

Sembra quasi che a questa categoria di personaggi kafkiani, la cosa sia dovuta; sembra quasi che dicano

io sono al mondo e mi dovete sistemare.

Voglio le vacanze anch’io!!

Voglio provare l’ebbrezza di inviare un certificato di malattia finto!!

 Lo pretendo!!”

 I VITELLONI Fanno parte di quel mondo, non di mezzo, ma del mondo del  sotto-sopra in quel mondo dove il dritto e il rovescio è la stessa cosa, l’acqua stagnante dove nuotano, è il loro laghetto d’orato, la loro scarsa preparazione , la loro pochezza intellettuale  li acceca.

 Calpestano e infrangono tutte le regole del vivere civile, il loro essere mediocri , il loro non dare agli occhi, il loro non respirare per non farsi notare è sorprendente . A volte si pensa che  non esistano, invece li vedi spuntare dalla loro tana e  in un batter d’occhio in men che non si dica, sono già seduti dietro l’ambita scrivania PUBBLICA.

I concorsi pubblici fittizi, menzogneri , simulano la regolarità. Tutti lo sanno e nessuno osa dire A.

 IL FATTORE “V”  è una zavorra, è una palla al piede che immobilizza la vita di tutti noi, non sareste più contenti di trovare persone qualificate e competenti ogni qualvolta vi recate negli uffici pubblici?

Lo so, è un’utopia.

Mentre scrivo, provo un forte  disagio, lo stomaco si torce, il dolore è atroce, ma ad un tratto  tutto passa,  vedo uffici  con scrivanie di legno chiaro, piante sempre verdi che adornano,  una luce bianca-cerulea che trafigge  la stanza, una luce che solo in Svezia si può avvertire.

Invece un’altra parola  del  fattore “V” , questa volta  è un  sostantivo femminile, dovrebbe far redimere e suggerire a chi permette tutto ciò, di  astenersi da questi giochetti  che ormai appartengono al passato.

V di Vergogna.