Larino, di quel che appare e di quel che è

Qualche giorno fa siamo tornati sull’argomento dello spazzamento strade comunali, con una piccola nota sullo sperpero di soldi pubblici e sul come qualcuno costruisca la propria carriera politica “scivolando” tra i rifiuti ed i servizi civili. Come al solito, non appena la pietra arriva nello stagno, arrivano voci, segnalazioni, precise indicazioni, ma nessuna di queste riesce a superare lo sbarramento costruito intorno al “cerchio magico” larinese. Così, giusto per fare un esempio, siamo andati a dare un’occhiata ai soldi spesi per portare in discarica quantità industriali di rifiuti raccolti a Larino per le strade comunali. Ci siamo resi conto che viviamo in un Comune che – dalle carte – sembra avere le caratteristiche delle peggiori favelas sudamericane, con i suoi 6500 cittadini dediti ad accumulare immondizie per gettarle quotidianamente per strada. 6500 incivili della peggiore specie, che riescono a riempire (pardon, a far riempire ai poveri operai incaricati) decine di cassoni scarrabili con rifiuti di ogni genere. Si, perché di questo si tratta, il Comune di Larino pretende – giustamente – dai propri cittadini la raccolta differenziata, ma razzola male andando a scaricare i rifiuti raccolti in giro per il paese nella discarica di Guglionesi, a spese dei contribuenti. Anzi, a doppie spese, perché paga sia il noleggio dei cassoni, sia lo smaltimento dei rifiuti e sia chi li raccoglie materialmente. Non crediamo che i Larinesi siano così maleducati, assolutamente, anzi a sentire il vanto dell’Unione dei Comuni sono virtuosi e precisi, ed allora perché tutto questo “traffico” intorno all’immondizia? Il contratto con la Ditta incaricata della raccolta differenziata, andando a memoria visto che si tratta di documenti impossibili da visionare ai comuni mortali, prevede che le cosiddette terre di spazzamento siano smaltite dalla Ditta aggiudicataria del contratto con l’Unione dei Comuni, e quindi si tratterebbe di somme già comprese nel canone.  Così come la Ditta incaricata dello spazzamento, avrebbe dovuto sin dall’inizio del contratto lavorare con i propri mezzi e non con quelli del Comune di Larino, che già profumatamente pagava il corrispettivo. Morale della favola, funziona così: la raccolta differenziata viene svolta, nel grosso delle attività, in maniera lineare, poi però su alcuni settori è deficitaria: le isole automatizzate dovrebbero essere due, ed invece ce n’è una sola e per giunta abbastanza fuori mano, senza rimborso economico al Comune di Larino per la mancata prestazione. Ugualmente non viene effettuato lo smaltimento delle terre di spazzamento come da contratto, demandando tutto al Comune che si accolla un carico economico non indifferente ma soprattutto non dovuto. Perché tutto questo? Non si sa, e non si riesce a sapere, così come a Larino non si riescono a sapere molte cose: chi ha fatto scempio del Parco delle Tre Fonti e perché l’Assessore all’Ambiente ed il Responsabile del Servizio non abbiano spiegato l’accaduto e neanche fatto denuncia contro ignoti per una serie di violazioni penali; chi si adopera affinchè i contratti per lo spazzamento strade siano di fatto sempre “secretati”; chi sovrintende sulla necessità  di accumulare i rifiuti senza smaltirli correttamente prima, per poi rivolgersi a Ditte che – sembra – siano vicine a persone gravitanti all’ombra del “cerchio magico”.  Si potrebbe continuare a lungo, ma la noia è sempre in agguato ed il popolo appare stanco, prigioniero di una situazione di stallo che avvelena la vita cittadina. Noi continuiamo a segnalare, a sottolineare che qualcosa non va per il giusto verso, ma ci viene opposta sempre la stessa considerazione: ma i politici onesti che fanno? L’opposizione esiste? I reati non dovrebbero essere puniti? Non lo sappiamo, è evidente che qualcosa non va per il giusto verso. Consiglieri con l’anima annacquata, fautori di promesse bloccati dalle proprie promesse avanzate in campagna elettorale, “politici” prestati alla Politica e preoccupati invece dalle conseguenze del fare vera opposizione, vera segnalazione di quanto fuori regola. Ed intanto Larino scivola giù, in una china che avrebbe bisogna di ben altro spessore umano, dignità e capacità per essere livellata e creare le condizioni per invertire la discesa negativa….Sono mesi, anni, che auspichiamo una sveglia generale, ma purtroppo non si vede un segnale, nulla.  Qualcosa, a dire la verità, lo abbiamo visto: è nascosto agli occhi di tutti, in uno spazio costato milioni di euro ed eletto a simbolo del vuoto e della vergogna. E’ nella foto acclusa a questo sfogo, uno dei famosi cassoni scarrabili  dove a peso d’oro viene accumulata l’immondizia per la quale si è già pagato il dovuto. Nascosto, come qualcosa da non far vedere , che non dovrebbe esistere, dove come ladri si va a svuotare il camion dei rifiuti raccolti in giro…. La zona della Fiera di Larino, trasformata nella Fiera della vergogna!!!