Olocausto e Olocausti, una riflessione per niente politicamente corretta

MIMI

Il 27 gennaio è ormai consuetudine ricordare gli orrori della Shoah, il massacro di milioni di ebrei e altri soggetti indesiderati dal regime nazista. Un periodo che rimane indelebile nella memoria di tutti. La crudeltà, il disprezzo per la vita, i massacri assurdi, hanno segnato il secolo scorso, giusto ricordare, fermarsi a pensare che tutto questo può tornare. Ma è l’unico Olocausto che dobbiamo ricordare o ce ne sono altri? Il popolo palestinese per esempio, ha diritto a una giornata della memoria o no? Nei territori occupati dall’esercito Israeliano i massacri, ancora oggi, sono all’ordine del giorno, massacri, deportazioni, arresti arbitrari, tutto ciò che hanno subito gli ebrei negli anni della guerra, li stanno vivendo oggi, sulle proprie spalle i palestinesi. Non è in discussione la Shoah, è in discussione la ripetizione di quegli errori.

Nel maggio del 1948 gli inglesi lasciarono la Palestina e i profughi ebrei che vi erano entrati a frotte si autoproclamarono stato ebraico, cambiando il nome del paese da Palestina a Israele. Nel 1948, al termine della guerra, i profughi ebrei ripeterono tutti gli errori che i nazisti fecero in Europa. Attaccarono, massacrarono, saccheggiarono, cacciarono i palestinesi, fino a quel momento padroni delle loro terre, in campi profughi. È la storia di tutti i palestinesi, un unico racconto fatto di espropriazione, dell’essere denudati della propria umanità, essere buttati come spazzatura in campi profughi indegni dei topi. Dell’essere lasciati senza diritti, senza casa né nazione, mentre il mondo si voltava dall’altra parte a guardare e ad applaudire l’esultanza degli usurpatori che proclamavano il nuovo stato che chiamavano Israele. La fotocopia esatta dei nazisti.

Si sa, chi difende il proprio territorio, la propria gente, i propri averi, è considerato, dai ben pensanti, terrorista, successe per il fenomeno dei briganti durante l’unità d’Italia, successe per la resistenza durante la seconda guerra mondiale, succede oggi in Palestina, chi cerca di difendersi è bollato come terrorista, non contano i massacri subiti, le umiliazioni di baciare i piedi dei soldati israeliani, non contano le violenze fisiche e sessuali subite, ancora oggi, dalle donne palestinesi, no! Tutto questo, in nome del profitto e del dio denaro, non conta. Conta la sete di potere e di controllo di un territorio che non è tuo, conta ammassare e relegare milioni di cittadini palestinesi in campi profughi, e poi ogni tanto, ammazzarne un po’ per il controllo demografico, tutto ciò che facevano i gerarchi di Hitler.

E questo Olocausto, questa situazione di terrore, dura ancora oggi, l’esercito israeliano, con l’aiuto dell’occidente è diventato sempre più forte, e la repressione sui palestinesi sempre più pressante, un massacro inutile e gratuito nei confronti di popolazioni inermi. Ecco, cerchiamo di ricordare anche questo Olocausto, se davvero non vogliamo continuare a commettere gli errori del passato.