Il Libro, Roberto Costantini “Una donna in guerra”

MIMI

Roberto Costantini è uno scrittore aguzzo. E forse ci tiene anche, a questa definizione. Quasi mai scrive per compiacere il lettore, quasi sempre va dritto al punto. I suoi romanzi, ancorché spessi e densi, scivolano su un piano inclinato e scorrevole, senza fronzoli, senza rotondità espressive né digressioni. Sono costruzioni che seguono un progetto preciso, figlio della vita precedente dello scrittore romano, che fu ingegnere prima di rivelarsi nel 2011 con Tu sei il male e il commissario Balistreri, ancora oggi la figura di poliziotto più controversa delle nostre patrie lettere, forse insieme al Rocco Schiavone di Antonio Manzini. Esiste una ciclicità, nelle sue opere, rivelatrice dell’indole inquieta dell’autore. Se l’esordio del commissario fu un giallo durissimo, dove era presente l’intenzione di parlare senza fingimenti degli aspetti più crudi e dei lati più oscuri del nostro Paese, Alle radici del male, il secondo capitolo di quella trilogia, fu una sorta di processo noir all’Italia, più esplicito e diretto del precedente.

Nel deserto, nessuno può sentirti. Nessuno può spiarti, ascoltare le tue conversazioni, intuire i tuoi oscuri piani.
A Roma, chiusa in un ufficio, nessuno può sentirti. Ma Aba Abate forse vorrebbe che qualcuno sapesse veramente chi è. Dentro di lei, il confine tra Aba, moglie e madre, e Ice, funzionaria di alto livello dei Servizi Segreti italiani, è sempre più labile. Non sa se riuscirà più a tenere insieme i pezzi della sua doppia vita come ha sempre fatto. A casa, suo marito le nasconde una parte di verità e alcune rivelazioni sul suo conto fanno tremare le sottili fondamenta su cui Aba ha costruito tutta la sua esistenza.
Sul lavoro, per fermare due pericolosi terroristi, ha perso l’unico uomo che ha sempre saputo vederla per quello che è, Aba e Ice insieme. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice fatica a scoprire, è che il vento del deserto sta per portare nella sua fragile vita un pericolo più distruttivo di quanto abbia mai immaginato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice nemmeno immagina, è che il confine tra vita personale e vita lavorativa in realtà è già crollato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice capirà forse troppo tardi, è che non esiste più nemmeno un posto al mondo in cui lei non sia una donna in guerra.