Bando pubblico per operaio, strane storie al Comune di Larino

Ieri abbiamo deciso di sottoporre all’attenzione dei cittadini e dei “governanti” alcune incongruenze relative al bando pubblico per l’assunzione di un operaio categoria b/3. Badate bene, abbiamo chiesto agli Amministratori delucidazioni, dichiarandoci pronti a chiedere scusa ove avessimo interpretato male la vicenda. Al solito, il silenzio di Palazzo Ducale assomiglia sempre di più ad un prender tempo, a far dimenticare ogni volta che qualcosa appare storto.  Nell’attesa di risposte (che non arrivano mai), abbiamo ingannato il tempo leggendo un po’ di carte sull’argomento e facendo chiacchiera con alcuni cittadini sia esclusi che ammessi al concorso,  così, giusto per non stare con la mente ferma. Abbiamo scoperto delle cose interessantissime, che aumentano i nostri dubbi almeno sulla capacità di organizzare un simile concorso, molto importante sotto il punto di vista lavorativo. Pensateci un po’, di questi tempi partecipando ad una semplice selezione ci si può sistemare per sempre, con il famoso posto fisso decantato dal comico  Checco Zalone: prima come operaio, e poi come pensionato. Ma torniamo alla pratica “selezione”. Il Comune incarica il Responsabile del Personale, Dott.ssa Colalillo, di bandire un concorso per operaio comunale e lo stesso Dirigente, in data 11 dicembre 2020, parte nell’operazione. Descrive il tipo di contratto (tempo pieno ed indeterminato) e ne fissa le caratteristiche economiche nell’art.1; al punto 2 elenca i requisiti  per l’ammissione al concorso, per filo e per segno; art. 3 spiega della domanda di partecipazione; al punto 4 indica gli allegati alla domanda ; all’art. 5 precisa dell’ammissibilità degli atti enei punti seguenti via via fissa i criteri di valutazione, le prove selettive, graduatorie e cose varie. Bellissimo, bravissimo il Funzionario, talmente bello che ci è venuta voglia di rileggere il tutto. Qualcosa, in seconda lettura, ci è però apparso meno bello. Al punto 2 si elencano i requisiti per l’ammissione al concorso, 8 condizioni essenziali, con la specifica che “Tutti i requisiti per ottenere l’ammissione al concorso devono essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la presentazione della domanda di ammissione.” Tradotto in italiano, se non hai questi requisiti al momento in cui presenti la domanda, non puoi partecipare al concorso. Subito dopo il Funzionario spiega che la domanda di partecipazione deve avere determinate caratteristiche, deve essere contenuta in una busta chiusa o inviata per Pec, aggiungendo che è comunque meglio utilizzare il modello allegato di domanda approntato dal Comune. Modulo di domanda allegato? Siamo andati a leggerlo, chiaramente, e ci siamo fatti una cultura in materia. Dalle carte ci siamo accorti che il pasticcio del requisito del possesso della patente di guida categoria “C” e dell’abilitazione “CQC” è in realtà ancora più contorto, visto che del possesso di tali titoli se ne parla soltanto come requisito per l’ammissione, ma non è inserito nelle valutazioni, non è richiesto nel modello di domanda allegato e, soprattutto non può essere limitante per i candidati, stante la casistica estremamente varia per ottenerlo, legato a fasce di età e di particolarità dei mezzi da guidare. Ciò che è stato determinante per insistere su questo argomento è il commento ad un nostro post, da parte di un partecipante al concorso escluso per la mancanza del “CQC”. Non tanto perché tale mancanza gli impedisce di andare avanti nel concorso, sarà sua scelta se reclamare o meno, al massimo gli potremmo suggerire di farlo per le palesi incongruenze – al riguardo – del bando, ma per un motivo ben più grave. Quel signore ha pubblicamente dichiarato di aver ricevuto una telefonata da sconosciuto, che gli segnalava la mancanza del “CQC”!!! E’ stata aperta la sua busta prima del dovuto, accorgendosi della mancanza del documento? E’ accaduto in commissione esaminatrice, per aiutarlo a completare la pratica? E se fosse stato in grado di produrre il “CQC” sarebbe tornato in lizza, nonostante fosse indicato che i documenti dovevano essere prodotti all’atto della domanda?  Sono state fatte telefonate anche ad altri concorrenti? Chi ha telefonato? Qualche componente della Commissione esaminatrice o qualcuno che in Comune deve saldare promesse elettorali?  E, in ultimo, se non fosse vero, qualcuno in Comune comprenderà che bisogna prendere provvedimenti? Noi crediamo che ancora una volta sarà utilizzata la politica del “piegati giunco, che passa la piena”, con la speranza che anche questa volta tutto vada sotto silenzio. Si metterà qualcuno degli esclusi in “borsa lavoro” per un po’, e tutto finirà nel dimenticatoio. Dobbiamo dircela tutta? Abbiamo l’impressione, come la maggior parte degli addetti ai lavori, che il bando  sia strutturato come un vestito già adatto ad un determinato modello, e che il nostro intervento vada a rompere le uova nel paniere. Tranquilli, tanto dal Palazzo non si muoverà foglia, come per il caso del Parco delle Tre Fonti e di decine di altre situazioni  ambigue. Noi però non dimentichiamo, e cerchiamo di non farlo dimenticare a nessuno…