Larino, del Consiglio Comunale e del convitato di pietra

Fa impressione ascoltare la registrazione del Consiglio Comunale di Larino del 29 aprile 2021. Si è discusso di questioni importantissime e di piccolezze, come sempre accade, ma gli interventi dei convenuti sono qualcosa di molto strano da ascoltare. Primo, si parla di costituire una Commissione di inchiesta sull’utilizzo dei fondi per il sisma 2018. In qualsiasi paese si sarebbe accettata e sollecitata una richiesta del genere, prevista tra l’altro dalla normativa, a Larino no. E perché? Non si è ben compreso, abbiamo potuto soltanto ascoltare una serie di motivazioni delle più varie a sostegno del no alla Commissione, ma nessuna degna di essere valutata e ricordata. Pontico ha detto che “l’anno scorso sono venuti gli ispettori da Roma e hanno girato tutta Larino senza trovare niente”. Il Sindaco ha evidenziato che “la struttura” sta facendo il proprio lavoro, che sta controllando, che non è vero che altri Comuni fanno i controlli e che – in relazione ai contributi di autonoma sistemazione concessi – non si può procedere alla pubblicazione perché la somma mensile è inferiore ai mille euro e la normativa non lo permette. Vesce infine ha continuato con un intervento basato sulla considerazione dei diversi rapporti  tra Consiglieri all’interno del Consiglio Comunale e nella  vita quotidiana di paese. Basterebbe già questo a stabilire il tenore e lo spessore politico con cui è stata affrontata la questione, ma così giusto per il gusto di scrivere affermiamo di essere rimasti allibiti. Pontico non ha ancora capito che i problemi sono nella documentazione, non negli immobili. Il Sindaco ha forse dimenticato che l’importo inferiore a mille euro che esclude la pubblicazione dei dati per la privacy va calcolato nell’anno solare, non mensile e soprattutto al momento della concessione, non dell’effettiva erogazione. Vesce si è perso in un discorso in cui alla fine anche lui non ha trovato più il bandolo, e ciò ci collega ad una valutazione precisa: il Consigliere Nicola Giardino non ha profferito parola sull’argomento, ma lui aveva l’appoggio per non farlo, infatti era stato nominato Assessore al sisma prima dell’agosto 2018 e sicuramente riferito al sisma del 2002 come responsabilità. Vesce non ha pronunciato parole utili sull’argomento, nonostante la sua nomina assessorile al sisma fosse successiva al sisma 2018 e pertanto probabilmente comprensiva anche del terremoto più recente. Comunque, da nessuno dei due sono giunte valide indicazioni sul perché non costituire la Commissione d’inchiesta. Riguardo al Sindaco, la delega alla protezione civile è nelle sue mani e forse avrebbe dovute argomentare con maggior decisione il suo voto contrario, anche spiegando meglio in Consiglio il perché – nonostante le possibili incompatibilità tra il suo ruolo sindacale e la funzione di controllo in alcuni casi – non fosse favorevole alla maggiore trasparenza possibile. Certo, ancora una volta in maggioranza tutti hanno taciuto, compreso il Consigliere Maria Giovanna Civitella che al minuto 33.08 della registrazione audio/video del Consiglio esprime evidentemente tutto il suo disappunto per una decisione che ci auguriamo non appartenerLe: in quel “contraria” pronunciato con sofferenza, forse ripensava a quei documenti che ha firmato anni fa come vice-Sindaco, quando tutto andava bene e tutto procedeva senza che si muovesse foglia ad intralciare il cammino trionfale della nuova Amministrazione. Forse pensava al tempo degli onori che si sta riducendo, che qualcuno non è addomesticato come gli si voleva far credere, che degli strani signori utilizzano il web per sottolineare ogni comportamento discutibile. Ed allora lasciamo tutti con una domanda: siete davvero sicuri che quello che sarà conseguente al vostro rifiuto valga la pena di attestare una fedeltà a senso unico? A meno che la documentazione sparisca (di solito accade per un’alluvione, un incendio, uno smarrimento…), le carte resteranno lì a dimostrare ciò che hanno generato, in bene ed in male, se male ci sarà stato, come un inquietante “Convitato di pietra”. Ci auguriamo di no, pronti a chiedere scusa di fronte alla ragione altrui, ma ugualmente affermando che il controllo non può essere del controllato, ed almeno questo i Consiglieri Iolanda Giusti, Giuseppe Bonomolo, Giulio Pontico, Antonio Vesce, Angela Vitiello, Nicola Giardino, Maria Giovanna Civitella ed il Sindaco Giuseppe “Pino” Puchetti dovrebbero considerarlo…..