Ormai dopo 3 anni e mezzo dall’investitura ricevuta, l’amministrazione comunale di
Larino può cominciare a fare autocritica. Può, ogni sua componente rendersi conto
del proprio operato.
Le intenzioni erano buone. Sin dall’inizio si parlava di riorganizzare la macchina
amministrativa del Comune, della valorizzazione a fini turistici del patrimonio
artistico, storico, architettonico, naturalistico e delle tradizioni nonché il
collegamento con le realtà costiere e del Molise interno. Ancora si parlava di
agroalimentare e della valorizzazione dei prodotti di eccellenza. Ed ancora, si parlava
di sanità mediante la riapertura di un confronto con la Regione, nell’ambito della
nuova programmazione, che doveva favorire il rilancio dell’ospedale Vietri con
investimenti destinati in particolare alla medicina preventiva, ecc. ecc.
La domanda è sempre la stessa, quali obiettivi sono stati raggiunti?
Lasciando spazio ai cittadini che possono meglio giudicare ogni tipo di operato, corre
l’obbligo di evidenziare come proprio gli impegni più importanti sono stati disattesi.
Della sanità si ricorda la chiusura del reparto di oculistica e del laboratorio analisi e
non si può soprassedere sulla ormai chiusura della camera iperbarica.
Altra considerazione va fatta sulla riorganizzazione della macchina amministrativa
che ha verificato il fuggi fuggi di 4 dipendenti, che erano in pianta stabile, e le
assunzioni che sono state oggetto di forti critiche.
Ma senza dilungarsi, occorre consigliare alla maggioranza di fare un esame e dare un
giudizio al proprio operato non trascurando gli altri temi come quello dell’inizio della
realizzazione degli impianti sportivi, della tutela del patrimonio naturalistico, della
messa in sicurezza di una scuola con lavori ormai biblici, della riqualificazione del
centro storico con un progetto faraonico, della scelta di far atterrare sul nostro
territorio un incubatoio per polli, dell’inconsistenti politiche sociali, della trasparenza
dell’azione amministrativa ecc. ecc.
Amministratori riflettete per il vostro bene e quello della comunità.