Ecco i documenti che smentiscono il Sindaco, quando le bugie hanno le gambe corte

La documentazione pubblicata è reperibile nell’Albo Pretorio del Comune di Larino, perciò non si è ritenuto di omettere nomi, date, luoghi ed indirizzi…

Dal giorno dell’ultima seduta di Consiglio Comunale a Larino c’è maggior attenzione sulla questione del sisma “2018”, con Sindaco e Consiglieri all’attacco ed in difesa secondo i ruoli e le appartenenze. Visto che nessuno è stato chiaro in un pubblico dibattito e che il Consiglio Comunale è stato visibile a pochi ed udibile ad ancor meno cittadini, da questo BLOG è nata la decisione di  offrire uno spunto di riflessione. 

Il Sindaco in un Suo post su Facebook rimprovera alla Segretaria del PD cittadino ed alla Capogruppo dello stesso partito in Consiglio Comunale, di aver non dichiarato il vero riguardo le pratiche del sisma 2018 relative alla sua persona ed a familiari diretti. Ha sostenuto di non aver “…mai percepito nessun contributo senza averne titolo…” e subito dopo “…non ha fatto richiesta di contributo di pronto ripristino, che avrebbe potuto chiedere in quanto visto costretto, insieme alla propria famiglia, ad allontanarsi dalla propria abitazione considerata inagibile…”. Il virgolettato utilizza i termini scritti dal Sindaco. Perfetto, è giusto prendere atto delle parole pronunciate dal Primo Cittadino, che si dispiace di non aver potuto replicare in Consiglio. Sicuri delle affermazioni del Sindaco, siamo andati a controllare gli atti così da poterci arrabbiare seriamente con la Segretaria del PD e la Capogruppo dello stesso Partito, per aver scritto cose false. Ecco cosa abbiamo letto, lo riportiamo nel BLOG in maniera che tutti possano farsi un’idea dell’accaduto e di chi esprime affermazioni non vere. Dalle carte, ripetiamo pubbliche e liberamente reperibili, abbiamo appreso che 

  • il giorno 21 agosto 2018 il Comune di Larino – Ord. 58 – dichiara inagibile l’immobile sito in Larino al Vico Duomo 12 (catasto foglio 58 – part. 308) di proprietà di LEPORE FRANCESCA E LEPORE ALESSANDRO. 
  • Il 21 giugno 2019 il Comune di Larino – decreto Sindacale 43 – vista la richiesta di contributo da parte dei nuclei familiari interessati, vista la documentazione del Tecnico Arch. Paolo Mancinelli, approva l’istanza di contributo di euro 25.000 (venticinquemila) relativa agli interventi di pronto ripristino per l’abitazione di vico Duomo 12.
  • Il Commissario Delegato al Sisma, con ordinanza 131 del 18 novembre 2019 autorizza l’anticipo del 40% sui lavori da eseguire.
  • Sempre il Commissario Delegato al Sisma, con ordinanza 12 del 23 gennaio 2020, dispone il saldo della somma concessa come contributo.
  • Il Comune di Larino, ordinanza 180 del 18 novembre 2019, revoca l’inagibilità dell’immobile di Vico Duomo 12.

La documentazione, a parte qualche indicazione errata per mero copia ed incolla, riferisce che l’immobile in questione è stato danneggiato dal sisma ed è stato rimesso a posto, come previsto dalla normativa. Fin qui tutto evidente, anzi fin troppo chiaro. In pratica La proprietaria Lepore Francesca ed il proprietario Lepore Alessandro ottengono il pronto ripristino di un immobile danneggiato dal Sisma del 2018 e nel quale risiedono stabilmente ed abitualmente, come previsto dalla normativa, e non soltanto perché proprietari. Questo è il passaggio che ci fa mettere più attenzione nel cercare di capire. Il pronto ripristino genera un contributo di autonoma sistemazione nel frattempo che si possa effettivamente tornare in casa, e tale contributo viene concesso con alcuni paletti. Intanto i destinatari del contributo devono effettivamente, stabilmente e continuativamente risiedere nell’immobile, e gli importi sono concessi con una base al richiedente, aumentata per un tot per ogni persona presente nel nucleo familiare. Per quella pratica di pronto ripristino sono stati concessi fondi in misura non comprensibile se allineata alla normativa, almeno così ci è parso di capire. Lepore Francesca ha ottenuto 400 euro mensili per tutti i mesi fino alla revoca dell’inagibilità, e Puchetti “Pino” ha ottenuto 100 euro mensili per lo stesso numero di mesi. In più è stato concesso un contributo di 400 euro a Lepore Alessandro per lo stesso lasso di tempo. Riportiamo i nomi e gli importi perché il contributo di autonoma sistemazione non rientra tra gli atti coperti dalla “normativa privacy”, in quanto non afferisce a condizione economica, credo religioso, orientamento sessuale e politico. Questo atto è stato volutamente “coperto” dall’Amministrazione Comunale non si sa per quale motivo, anche se a seguito della documentazione visionata una prima idea del perché ce la siamo fatta.. Allora, se la Famiglia Puchetti intesa come marito e moglie vivevano in Vico Duomo 12 al momento del sisma ed hanno ottenuto un contributo di pronto ripristino, ben venga. Ugualmente per l’autonoma sistemazione, un contributo dovuto. Ma la somma concessa a Lepore Alessandro perché non è pari a quella del Sindaco e cioè 100 euro?  Si tratta di un capofamiglia differente? Ma la normativa sisma parla di persone effettivamente e stabilmente residenti in un immobile, non di capofamiglia diversi. Ricordiamo anche che in una abitazione singola non è possibile la residenza con nucleo familiare diverso a persone con un certo grado di parentela. Ora, più che arrabbiarsi, impedire – di fatto -ai Consiglieri la visione delle carte, nascondersi dietro la privacy, costringere i compagni di cordata politica a negare l’evidenza, perché non spiega pubblicamente l’accaduto?  Oppure vuole prendere in giro i cittadini, dicendo che non ha chiesto il pronto ripristino anche se avrebbe potuto perché insieme alla propria famiglia si era dovuto allontanare dall’abitazione inagibile? Lo ha scritto lui nel suo post, ed allora ci spieghi se la sua famiglia avrebbe forse voluto un ulteriore contributo di pronto ripristino oltre quello di Lepore Alessandro e di Lepore Francesca (che ha delegato il Lepore Alessandro per la propria quota)? Oppure vuole dirci che Lepore Alessandro non fa parte della famiglia residente? Oppure che in casa c’erano residenti tre persone e quindi è giusto il pronto ripristino, ma la somma di autonoma sistemazione non è corretta? Noi crediamo di no, sinceramente ciò che appare è questo: il pronto ripristino è di 25.000 euro (guarda caso il massimo consentito…) e quelli sono i danni stabiliti dall’Arch. Paolo Mancinelli, l’autonoma sistemazione di Lepore Francesca e di Puchetti Pino è il massimo che potevano ottenere e che hanno introitato, l’importo di Lepore Alessandro deriva dall’aver (opss) considerato il Lepore Alessandro capofamiglia anagrafico, reinterpretando la normativa…. Aspettando ancora oggi una spiegazione chiara ed esauriente (Le ricordiamo che non siamo Suoi Consiglieri e che le spiegazioni devono essere serie per essere condivise), non possiamo far altro che sottolineare dei dati che appaiono incontrovertibili, Sig. Sindaco: il contributo di autonoma sistemazione per l’abitazione di Vico Duomo 12 Lei lo ha ottenuto e riscosso insieme alla sua famiglia e a un parente; la domanda di contributo per il pronto ripristino dell’immobile di Vico Duomo 12 – dove Lei risiedeva al momento del sisma del 2018 – è stata presentata dai proprietari e Lei non ha potuto presentarla non perché non ha voluto, ma soltanto perché presentata da uno dei proprietari; Lei dovrebbe dire la verità ai Cittadini…..

Ecco le determine