MIMI
Ormai mancano pochi giorni alle elezioni comunali di Larino, una tornata elettorale che vede contrapposti il sindaco uscente Pino Puchetti e Vito di Maria all’opposizione negli ultimi cinque anni. A dire il vero, ma e’ un’impressione personale, questa campagna elettorale, al netto di qualche scaramuccia, piu’ o meno seria sui social, non ha visto chissa’ quale fermento in citta’. Certo i candidati battono la citta’ casa per casa (non e’ una minaccia) a caccia dei voti utili alla vittoria elettorale, ma per il momento nulla di piu’. Di programmi se ne parla poco, ma si sa i programmi servono a presentare le liste poi si vedra’. Proprio questo atteggiamento porta a una riflessione su cio’ che succedera’ il 16 maggio prossimo, quando sapremo con certezza quale lista si sara’ aggiudicata la vittoria. Cosa fara’ la prossima amministrazione comunale? Continueranno ad amministrare come si e’ amministrato negli ultimi trent’anni oppure ci sara’ qualcuno che avra’ la capacita’ insieme alle competenze per andare oltre, per iniziare cioe’ a guardare il futuro da un punto di vista della sostenibilita’, dell’integrazione, del rispetto per l’ambiente, della vivibilita’ dei nostri luoghi? Perche’ non iniziamo a ragionare sui Livelli essenziali di Cittadinanza, con questo s’intende una rivoluzione radicale dell’impostazione amministrativa del comune. Per livelli essenziali di cittadinanza possiamo intendere la scuola, laddove e’ di competenza comunale, i trasporti, il traffico, la gestione delle risorse naturali, i parcheggi e via dicendo. E’ chiaro che molti di questi temi sono di competenza regionale e a volte statali, ma un’amministrazione deve avere la capacita’ politica di interloquire con i livelli amministrativi superiori, deve essere in grado di produrre, presentare e sostenere progetti che vadano al di la’ della semplice amministrazione contabile e finanziaria di Larino. Bisogna avere coraggio e porsi un passo avanti a tutti, diventare cioe’ “comune guida” nella nuova amministrazione. I tempi sono cambiati, lo vediamo tutti, ed e’ questo cambiamento che bisogna affrontare e cavalcare. Certo i problemi atavici ci sono e rimarranno, ma cambiamo approccio alla gestione della cosa pubblica, cerchiamo di individuare progetti europei in cui inserirsi per avere le risorse che servono, si puo’ fare, non e’ una scemenza, anche i comuni possono accedere a fondi europei se si hanno progetti seri e fattibili. Basta amministrare come se fossimo ancora negli anni novanta, andiamo oltre, offriamo la possibilita’ ai giovani di non abbandonare questo posto, e a chi purtroppo ha dovuto farlo, di dargli una speranza per il futuro.